Archeologia
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Le mura di Norba latina, nel Lazio
 

Mura megalitiche romane(?)

La tipologia costruttiva

Chiunque osservi le mura di cinta del sito archeologico dell'antica città di Norba, nella provincia di Latina, nel Lazio, a due passi dall'attuale Norma, non può non convenire come si tratti di differenti tipologie costruttive presenti nella stessa opera. I primi scavi risalgono al 1901 quando due archeologi, Savignoni e Mengarelli, che poi hanno riportato le loro ricerche nella Relazione sopra gli scavi eseguiti a Norba nell'estate del 1901, datarono l'opera al IV secolo avanti Cristo. Un po' come è avvenuto per tantissimi di questi siti costruiti con mura megalitiche, più o meno poligonali. Il Lugli fu ancora più preciso indicando la data della realizzazione della costruzione intorno al 330 avanti Cristo.
La convinzione di questa datazione è anche di moltissimi altri studiosi. Ecco una tabella con degli esempi con i rispettivi nomi e le loro ipotesi:

  • Blake, IV secolo a.C.;
  • Castagnoli, 330 a.C.;
  • Schmiedt, 330 a.C.;
  • Gros, prima metà del IV secolo a.C.;
  • Torelli, prima metà del IV secolo a.C.;
  • Brown, IV secolo a.C..
Solo qualcun altro si è spostato un secolo indietro. Nonostante ci siano ricerche storiche, (per esempio del Gerhard), che parlano dell'esistenza di Norba fin dal tempo della confederazione con a capo Alba Longa. Questa città, però, fu distrutta dai Romani nel 673 a.C. e la battaglia che, successivamente, vide di nuovo i Romani contro la Lega Latina, alla quale partecipava anche Norba, si ebbe fra il 499 e il 496 a.C. se è vero che essi vinsero e mandarono, nel 492, i propri  coloni a Norba.
Dunque Norba esistava già nel IV secolo a.C. di cui parlano gli studiosi. Anzi, doveva esistere persino nel VII secolo avanti Cristo.

immagine della porta maggiore di Norma, con le sue mura poligonali

Porta Maggiore con le mura megalitiche
(immagine prelevata dal sito di it.wikipedia.org)

La datazione dell'opera

Ma vi è di più, per come si è accennato alla diverse tipologie costruttive compresenti nella cinta muraria. Difatti, mentre si puà ammirare la compostazza dei massi nella porta Maggiore, la cui opera poligonale è incontrovertibile, non lo stesso giudizio si può esprimere quando si osservano altri tratti nel percorso perimetrale. Le pietre che nel primo caso sono ben incastrate le une alle altre e, addirittura, ben lavorate agli angoli della struttura, dove si nota che siano anche arrotondate, appaiono del tutto grezze nella fotografia che si riporta qui in basso. 

la tecnologia poco poligonale di alcuni tratti delle mura di Norba

Tratti delle mura di Norba
(immagine prelevata dal libro Fortificazione antiche in Italia: età repubblcana a cura di Lorenzo Quilici, Stefania Quilici Gigli)

La spiegazione, difficile da fornire senza pensare a due epoche diverse, può essere ipotizzata soltanto se si collega la tecnologia alla differente età storica del periodo della costruzione. Nel senso che, per lavorare le pietre nella maniera della porta Maggiore, bisognava necessariamente avere a disposzione strumenti adatti e dalla resistenza ben superiore alla durezza della roccia. Dunque, a parte tutto il resto relativo alla modalità costruttiva, anche ad altezze di dieci metri, di massi dalle proporzioni gigantesche e, quindi pesanti varie tonnellate, si deve presupporre come altrove, dove i massi non sono lavorati, non si conoscessero strumenti di ferro. Ossia siamo ancora prima del periodo storico che si fa concordemente risalire, in questa zona, al X secolo avanti Cristo. Ossia ancora età del bronzo.
Se fosse così, la conclusione è che, come in altri casi in cui i Romani arrivarono a insediarsi in qualche modo, già esistevano città con tutte le strutture organizzative necessarie alla vita comunitaria. L'urbanistica era presente da molto prima e questi ultimi si dedicarono solamente a sistemare ciò che ritenevano fosse realizzato secondo la loro civiltà. Non avrebbe senso, diversamente, edificare mura piuttosto eleganti accanto a zone grezze e dall'aspetto arcaico. E queste tipologie sono presenti anche altrove nella stessa area dei popoli italici, come nell'esempio seguente.

immagine dei massi megalitici dell'area archeologica di Caselle, nel territorio di Civitanova del Sannio

Tratto delle mura di cinta del sito Caselle, in agro di Civianova dle Sannio, nel Molise.


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