Letteratura
sezione di
www.softwareparadiso.it
software, servizi, informazioni sull'edilizia e la casa
Le avventure di Peter Pan
di James Matthew Barrie
pagina 12

pag.1 pag.2 pag.3 pag.4 pag.5 pag.6 pag.7 pag.8 pag.9 pag.10 pag.11 pag.12 pag.13 pag.14 pag.15 pag.16 pag.17 pag.18 indice

Google 
 
Web  www.softwareparadiso.it 

 Accarezzò, appena sfiorandolo, il monticello fatto dai suoi piedi e capì dall'espressione del suo viso che le faceva piacere. Sapeva che non avrebbe dovuto far altro che dire "mamma" delicatamente, e lei si sarebbe svegliata. Si svegliano sempre all'istante se siete voi che le chiamate per nome. Poi avrebbe lanciato un tale grido di gioia e lo avrebbe stretto forte a sé. Come sarebbe stato bello per lui, ma oh! quanto più meraviglioso e stupendo per lei. Cosi, temo, Peter considerava la cosa. Tornando dalla mamma non aveva mai dubitato che le stava facendo il più grande regalo che si possa fare a una donna. Non c'è niente di più splendido, pensò, di avere un bambino tutto nostro. Come sono orgogliose di lui! Ed è anche giustissimo e naturale. Ma perché Peter siede cosi a lungo sulla sponda, perché non dice alla sua mamma che è tornato?  

Rimpicciolisco quasi all'idea della verità, cioè che stava li combattuto fra due sentimenti; a volte guardava la mamma con desiderio accorato, a volte guardava con desiderio accorato la finestra. Certamente sarebbe stato piacevole essere di nuovo il suo bambino, ma d'altra parte che giorni meravigliosi erano stati quelli passati nei giardini! Era proprio sicuro che gli sarebbe piaciuto indossare ancora degli abiti? Saltò giù da letto e aprì qualche cassetto per dare uno sguardo ai suoi vecchi indumenti. C'erano ancora, ma non riusciva a ricordarsi come indossarli. I calzini, per esempio, si mettevano alle mani o ai piedi? Era sul punto di provarne uno sulla mano quando ebbe una grande avventura. Forse il cassetto aveva cigolato, insomma la mamma si svegliò perché la senti dire “Peter”, come se fosse la più bella parola del mondo. Rimase seduto sul pavimento, trattenendo il respiro, domandandosi com'è che lei sapeva del suo ritorno. Se avesse detto di nuovo “Peter “, avrebbe gridato "Mamma" e sarebbe corso da lei. Ma lei non parlò più, fece solo dei piccoli lamenti, e quando lui le gettò uno sguardo poco dopo era nuovamente addormentata con il volto rigato di lacrime.  

Peter ne fu molto rattristato e quale fu secondo voi la prima cosa che fece? Seduto ai piedi del letto, col suo flauto suonò per la mamma una magnifica ninna nanna. L'aveva composta lui stesso sul ritmo con cui lei aveva detto “Peter”, e non smise di suonare finché non la vide felice. 

Come sono stato abile, pensò, e riuscì a stento a non svegliarla per sentirle dire, “Oh, Peter, suoni divinamente!”. Comunque, ora che lei sembrava tranquilla, lui riprese a lanciare occhiate alla finestra. Non dovete pensare che meditava di volarsene via e di non tornare mai più. Aveva proprio deciso di essere il bambino della sua mamma, ma era incerto sul cominciare proprio quella notte. Era il secondo desiderio che lo preoccupava. Non pensava più a quel desiderio di diventare uccello, ma rinunciare al suo secondo desiderio gli sembrava uno spreco, e naturalmente, per ottenere che venisse esaudito doveva ritornare dalle fate. E poi se avesse continuato a rimandare oltre la richiesta del suo desiderio, magari sarebbe andato a monte.