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L'origine delle città
La città nella storia si è sempre generata per alcuni caratteri
precisi presenti del territorio interessato. Essi possono riassumersi
nei seguenti: - possibilità di approvvigionamento idrico (acqua alimentare e per l'igiene);
- facilità di trovare il cibo (alimentazione da caccia, pesca, coltivazione, allevamento);
- disposizione favorevole al soleggiamento e clima accettabile;
- possibilità di prelevare combustibile nelle vicinanze;
- possibilità di difesa, almeno per i centri abitati dei secoli passati;
- rapida comunicazione con le altre realtà.
A
tale proposito si possono considerare i grandi fiumi che attraversano
spessissimo le grandi città. Oppure si può pensare al Tigri e
all'Eufrate che, fra di loro, favorirono la nascita delle primissime
città del mondo, oltre diecimila anni fa. Naturalmente il concetto
di città deve essere inteso semplicemente come centro abitato, senza
alcun riferimento alla struttura più o meno complessa e più o meno
organica e senza una valutazione significativa del numero degli
abitanti. Del resto bisogna anche considerare che le condizioni sono
mutevoli nel corso della storia umana. Con questa premessa possiamo
analizzare il sito scelto dai Sanniti per costruire tutta l'area
urbana delle Civitelle nel territorio dell'attale Frosolone, nel Molise.
La zona delle Civitelle
Per chi sale in montagna verso le Civitelle
sarà anche un po' complicato vedere, almeno in tutta la loro
estensione, le mura di cinta di un'antica città sannita. Ciò è
dovuto a molteplici fattori, fra cui anche la costruzione avvenuta
non durante lo stesso momento storico ma, evidentemente, nel corso di innumerevoli secoli.
Tuttavia quello che interessa adesso è stabilire quali sono i motivi
che hanno consentito la nascita di questo centro urbano.
La
parte più alta dell'area archeologica delle Civitelle, nel
comune
di Frosolone nel Molise: si nota il perimetro delle mura megalitiche e
la doppia cinta sul lato sinistro
(immagine prelevata dal sito http://www.pcn.minambiente.it)
Vediamo se esistono quei caratteri che sono stati individuati per stabilire un luogo adatto alla genesi di una città: - l'acqua ---> a pochi minuti di cammino esiste tuttora una sorgente, chiamata Surrienze,
che alimenta gran parte dell'attuale centro abitato di Frosolone posto
più a valle. Certo, occorrevano cisterne e recipienti adatti al
fabbisogno giornaliero, ma ciò era anche sostenibile se, come vedremo,
il sito era quasi del tutto inaccessibile per rispondere all'altro
requisito della facile difesa. Probabilmente anche un rivolo proprio
sotto le mura doveva sopperire, almeno durante una parte dell'anno,
allo stesso fabbisogno idrico. Difatti un canale, ormai secco, doveva
raccogliere l'acqua dai monti più in alto, se non servire come scolo
delle nevi;
- il cibo ---> non soltanto la montagna è tuttora
ricca di prati, adatti all'allevamento degli animali, qualora, come è
verosimile, la caccia fosse stata in parte abbandonata, ma vi
era pure la possibilità di coltivare i campi poco più a valle, in
piano e fertili. Nei pressi delle sorgenti c'era anche la possibilità
di coltivare gli ortaggi. Gli animali allevati davano latte, formaggio
e carne, oltre alla lana e ad altri materiali;
- il clima --->
il soleggiamento era evidente soprattutto nella zona abitata più a sud,
dove anche l'inclinazione degradante del suolo consentiva di ricevere i
raggi più caldi durante il giorno e specialmente nel lungo inverno. I
monti a ovest difendevano dai venti, le tante rocce sparse nella
zona cintata dovevano servire anche come protezione climatica;
- il
combustibile ---> la legna, per scaldarsi e per cucinare, era a due
passi. I boschi che ci sono ora dovevano essere molto più vasti, anche
a giudicare da alcuni passaggi di Livio nei suoi rapporti
sul mondo dei Sanniti. Ma pure se gli alberi di faggio fossero
stati come oggi, non c'erano problemi per approvvigionarsi di combustibile
per il camino e per tutti i suoi usi, legna in abbondanza;
- la difesa ---> allora, se non oltre il mille a.C., anche durante il primo millennio, c'era il problema della difesa delle case
e dei suoi abitanti, non soltanto dagli animali selvatici. Bastino,
come testimonianza di ciò, le guerre contro Roma. Dunque, serviva un luogo quasi
inaccessibile a piedi, figuriamoci con eserciti e con armature pesanti
addosso. A ciò erano destinate anche le mura di cinta che sfruttavano
l'ambiente, le rocce, i declivi e tutto ciò che già la natura offriva;
- la
comunicazione ---> da questo posto si poteva scorgere un intero
territorio a valle e non soltanto. Erano almeno tre i centri abitati
che si vedevano facilmente volgendo gli occhi su ogni lato: la zona
dell'attuale Duronia, dove ci sono resti di mura megalitiche, monte
Vairano, dove esistono tuttora scavi archeologici di una città sannita,
monte Crocella, nei pressi di Boiano, dove pure esistono mura di cinta
dell'epoca sannita. Senza badare ad altri siti più lontani e comunque
visibili anche a occhio nudo. La comunicazione, dunque, doveva avvenire
mediante segnali di fumo.
La scelta del sito delle
Civitelle, pertanto, non fu affatto casuale e nessuna meraviglia ci
deve essere da parte di chi ritiene che il sito sia selvaggio, freddo,
inospitale. I Sanniti, anche se siamo a circa 1200 metri sul
livello del mare, avevano trovato un luogo che rispondeva
pienamente alle caratteristiche che essi richiedevano. Resta da dare un nome originario a questo luogo.
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