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Figure retoriche: la ripetizione

Ripetizione
Il termine deriva da un verbo latino che significa, letteralmente, chiedere di nuovo.
Si tratta di una figura retorica che consiste in una successione di parole o espressioni uguali o solo leggermente variati. Tali variazioni, peraltro, possono riguardare la forma, ma anche la funzione sintattica o il senso.
La ripetizione è molto usata nella poesia dove troviamo varie altre forme retoriche che alla ripetizione possono riferirsi, anche se specifiche. Basti pensare alle rime. Nella narrativa ci sono pure forme di ripetizione, meno nella saggistica.
Ecco un esempio di ripetizione:

"Ti conviene viaggiare molto se vuoi apprendere di nuovi popoli e leggere la storia, viaggia oltre la nostra nazione, viaggia senza pensare che sia tempo perso perché il viaggio arricchisce."

La ripetizione di parole simili, anche se non perfettamente uguali, o con funzioni sintattiche diverse, serve a premere sul concetto del viaggio che arricchisce.
Per quanto riguarda particolari casi di ripetizioni nel discorso, si consiglia di leggere anche le seguenti altre figure retoriche alle quali si rimanda per approfondimenti: l'anafora, l'anadiplosi, l'epanalessi, l'epifora, il climax. Oltre alle rime, all'assonanza, all'allitterazione e al parallelismo, figure retoriche tipiche delle composizioni poetiche.
Qualora desiderassi verificare che cosa sono le figure retoriche e come si possano utilizzare nella narrativa, in un esempio di romanzo che ti aiuti nella stesura del tuo, vai a questa pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre un'operazione di correzione o di editing, o qualunque altro tipo di consiglio per pubblicarlo, visita questi nostri servizi.

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