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Figure retoriche: l'assonanza

Assonanza
Il termine significa dal suono simile.
Si tratta di una figura retorica per cui i suoni sono ripetuti nella stessa frase o nelle seguenti, in modo da creare anche il senso fonetico della situazione da indicare. Oppure soltanto per essere musicali nella lettura.
Ecco un esempio di assonanza:

"Pigiava potentemente con i piedi."

Si nota la ripetizione della lettera p per far sentire al lettore il rumore di ciò che si descrive. L'assonanza è una figura retorica che ha a che fare con i suoni e, per questo, è molto più usata nella poesia, si pensi alla rima, anche se la narrativa può adoperarla per certi casi particolari.
Si distinguono varie tipologie di assonanza che qui si riportano brevemente:
  • l'assonanza semplice, quando sono le vocali solamente a coincidere, come nell'esempio vampiro-bambino (e non tutta la sillaba finale delle due parole);
  • l'assonanza della sola tonica, quando la vocale accentata coincide nelle parole, come nell'esempio viltà-mostrava;
  • l'assonanza atona, quando a coincidere è la vocale o la sillaba non accentata, come negli esempi pino-puro e Sara-sera;
  • l'assonanza consonantica detta pure consonanza tonica, quando a coincidere sono le consonanti, come nell'esempio mangiare-denari, bambola-tombino.
Appare evidente, anche dagli esempi precedenti, come questa tipologia di forma retorica sia da riferire alla metrica.
Qualora desiderassi verificare che cosa sono le figure retoriche e come si possano utilizzare nella narrativa, in un esempio di romanzo che ti aiuti nella stesura del tuo, vai a questa pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre un'operazione di correzione o di editing, o qualunque altro tipo di consiglio per pubblicarlo, visita questi nostri servizi.

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