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Figure retoriche: l'epanalessi

Epanalessi
Il termine, dal greco antico, significa letteralmente ulteriore ripresa.
E' una figura retorica, detta anche geminatio, che consiste nel ripetere in una frase o in un periodo, all'inizio, al centro o alla fine, una parola o un'espressione per rafforzarne l'idea.
Quando la ripetizione è posta all'inizio e alla fine, la figura retorica si chiama, più precisamente epanadiplosi. Quando le ripetizioni sono adiacenti, si parla di epizeusi. Di queste due altre figure retoriche si tratta in altre apposite pagine.
Molti esempi esistono in poesia. Tuttavia qui ci soffermiamo, come sempre, soltanto sulla prosa, in particolare sulla narrativa. Perciò riportiamo la seguente espressione:

"Era tempo che non tornava da quelle parti. Mancava da almeno trent'anni, perciò era tempo che si facesse vivo. Come fu."

La ripetizione serve a donare importanza ed espressività a ciò che si vuole sottolineare. Al tempo, in questo caso, che era trascorso.
Le frasi che utilizzano l'epanalessi come figura retorica acquistano sempre qualcosa di poetico, perciò essa funziona molto bene nei romanzi, nelle descrizioni con sentimento, dovunque si richieda una partecipazione emotiva del lettore. Il fatto è che l'arte si rafforza sempre, quando si conoscono le varie tecniche di comunicazione. Ed è un bene, per lo scrittore, sapere quali sono le forme da adoperare nello stile della sua scrittura.
Qualora desiderassi verificare che cosa sono le figure retoriche e come si possano utilizzare nella narrativa, in un esempio di romanzo che ti aiuti nella stesura del tuo, vai a questa pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre un'operazione di correzione o di editing, o qualunque altro tipo di consiglio per pubblicarlo, visita questi nostri servizi.

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