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Figure retoriche: l'epifora

Epifora
Si tratta di una figura retorica che consiste nella ripetizione delle stesse parole alla fine di due o più versi o frasi.
E' più usata nella poesia che nella prosa.
Questo è un esempio che illustra la figura retorica in  un testo di narrativa, come sempre facciamo in queste pagine:

"Geronimo aveva sempre fame e ogni momento era buono per mangiare. Sembrava che avesse bisogno di alimentarsi in continuazione, perciò diceva anche che è bello mangiare. E anche quando pareva che la comitiva non avesse nulla da fare, lui aveva un'idea fissa nella mente: mangiare."

La ripetizione della parola mangiare, in questo caso, serve a rafforzare il concetto che lo scrittore vuole fornire al lettore. Come se si potesse riempire il tempo della frase con l'alimentazione di Geronimo, che continua tra le altre parole del discorso. Una tecnica che aggiunge il tempo allo spazio del racconto per fondere, in un unico ragionamento, l'idea espressa, o il problema del protagonista. In questo caso, poiché il periodo si conlude con una sentenza, si può ritrovare, in essa, anche l'epifonema. A dimostrazione che, spesso, le figure retoriche non sono da sole.
Nella poesia si adopera più facilmente l'epifora, nella ripetizione finale del singolo verso, a sottolineare ciò che è il tema di fondo. Senza, tuttavia, alcuna modifica sull'effetto molto valido di questa figura retorica.
Qualora desiderassi verificare che cosa sono le figure retoriche e come si possano utilizzare nella narrativa, in un esempio di romanzo che ti aiuti nella stesura del tuo, vai a questa pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre un'operazione di correzione o di editing, o qualunque altro tipo di consiglio per pubblicarlo, visita questi nostri servizi.

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