La datazione scopre un occhio della storia I nomi e le date La possibilità di errore L'errore è sempre possibile quando i dati si rilevano da ciò che non sia sicuro. Un esempio?
Il lavoro di ricerca della verità storica è stato fatto molto bene da Salmon nel suo saggio Il Sannio e i Sanniti, tuttavia non ci sono notizie scritte da questa popolazione, all'epoca la più numerosa della penisola, e ciò che sappiamo sicuramente è lacunoso. Un piccolo esempio emblematico Mio nonno era un coltellinaio di Frosolone, un paese di montagna del Molise, che operò nella prima metà del secolo ventesimo. Si chiamava, nome d'arte, Martafiello e così firmava le sue produzioni, rigorosomante fatte a mano, molto apprezzate. Poi smise di lavorare, erano gli anni difficili dopo la seconda guerra mondiale, aveva ancora il marchio e il punzione per incidere quel nome sulle lame dei coltelli. Glielo chiesero, lo vendette. Altri lo usarono spacciando i prodotti per quelli di mio nonno. Un appassionato di coltelli forgiati a mano, tuttoggi ha, nella sua vasta collezione, un esemplare con il marchio Martafiello. Come si fa a dire che sia un originale? E' possibile, ma non certo. Così potrebbe avvenire per ciò che proviene da molto più lontano, negli anni e nei secoli, da noi. La datazione scientifica, non basata soltanto su documenti da valutare o sull'esperienza personale di un archeologo, ma su dati che scaturiscono da metodi riconosciuti validi, è un grande aiuto per misurare il tempo passato. E, probabilmente, molti altri sistemi, oltre alla datazione al radiocarbonio, quella con la liuminescenza e con la dendrocronologia, ci saranno in futuro. E i piedi di piombo, nel senso figurato, sono sempre necessari per non fare le figuracce come quella che grandi critici d'arte fecero verso il mondo intero quando attribuirono al Modigliani delle teste false, scolpite da alcuni ragazzi, qualche decennio fa a Livorno. Uno scherzo che fu anche difficile riconoscere da parte di chi aveva scommesso sull'autenticità di quei ritrovamenti nel fiume. I nomi forse sono ancora più difficili da reperire nel passato profondo, quante città antiche non si sa come siano state chiamate, (si pensi a dove situare l'antica Bovianum Vetus, oppure Aquilonia, parlando ancora del Sannio), ma le epoche no. E il mio professor Baratta ci avrebbe potuto guardare in faccia e sorriderci conoscendo i nostri pensieri, se avesse avuto anche un solo occhio. Torna all'indice generale degli argomenti sull'archeologia. |
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