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Parliamo di luci e vedute
La Sezione VII del Capo II del Titolo II del Libro Terzo del Codice Civile tratta "Delle luci e delle vedute". In pratica esse sono le finestre che vengono diversificate in base alla loro funzione: permettere l'affaccio o solo la penetrazione della luce. 
Gli articoli riguardanti il tema vanno dal 900 al 907: leggili attentamente, unitamente all'approfondimento di questa finestra, puoi risolvere molti problemi di cui potresti essere assillato. Fermati un minuto in più e se, alla fine, hai bisogno di noi puoi scriverci.
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Luci
Le aperture munite di inferriate con maglie di cmq.3 massimo, con il davanzale a non meno di m.2,5 dal pavimento del piano terreno o a non meno di m.2 dei piani superiori e a non meno di m.2,5 dal fondo del vicino sono chiamate luci. Esse consentono solamente il passaggio della luce e dell'aria, ma non un comodo e facile affaccio. 
Anche se manca uno dei predetti requisiti, ma comunque sia inibita la veduta del fondo del vicino, siamo in presenza di luci. Esse possono essere aperte nel muro proprio o nel muro comune, ma in questo caso occorre il consenso del confinante, a meno che non si tratti di una sopraelevazione a cui egli non ha voluto contribuire. 
Le luci possono essere chiuse quando si costruisce in aderenza.
 
Vedute
Quando non ci sono le caratteristiche per le luci si tratta di vedute. Esse devono essere tenute a distanza di un metro e mezzo dal vicino, anche quando le costruzioni sono a diversa altezza. La stessa distanza vale per i balconi, le terrazze ed altri sporti che consentono l'affaccio. La distanza non va rispettata se tra i due fondi passa una via pubblica di qualunque larghezza essa sia. 
Le vedute oblique o laterali verso il fondo del vicino devono essere a distanza di almeno 75 centimetri. 
Se si vuole costruire bisogna rispettare la distanza di almeno tre metri dalle vedute dei vicini, ma potrebbero subentrare le maggiori distanze previste nei regolamenti e nei piani urbanistici comunali.
 
Come si misura la distanza
La distanza delle costruzioni dalle vedute va misurata riferendosi al punto più vicino dell'opera da cui si esercita la veduta del fondo del vicino. Bisogna, pertanto, tracciare un piano ideale sul confine e misurare perpendicolarmente ad esso la distanza dal punto più sporgente della costruzione.
 
Usucapione della minor distanza
Anche il diritto ad avere una luce o una veduta a distanza non regolamentare può essere usucapito, l'importante è che vi siano tutti i requisiti perchè ciò avvenga: soprattutto la durata della presenza di tale luce o veduta, come per gli altri casi di vent'anni. 
Naturalmente non è possibile far diventare veduta ciò che è stato sempre una luce anche se è acquisita per mezzo del possesso continuato ultraventennale. 
Leggi l'apposita pagina sull'usucapione