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Materiali: composizione del calcestruzzo
(la curva granulometrica)
 Parti e argomenti della scheda: 
 Composizione del calcestruzzo 
 Composizione granulometrica degli inerti
Sembra semplice approntare un buon calcestruzzo partendo dai pochi elementi necessari (acqua, cemento, inerti, ossia sabbia e ghiaia), ma se non si curano alcuni particolari di ciascuno di essi il risultato non sarà adeguato. Non bisogna dimenticare che, a parte le occasioni in cui il calcestruzzo sia impiegato per riempimenti e simili, esso è parte importantissimo del cemento armato e la qualità, in questo caso, è d'obbligo.
In questa pagina si tratta di come confezionare un prodotto opportuno e quali sono le condizioni per controllare la corretta composizione con particolare riguardo agli inerti. Il linguaggio, seppure semplice ed adatto a chiunque, non intende banalizzare argomenti tecnici utilissimi per il progettista, il calcolatore, il professionista in genere e l'impresa delle costruzioni.
Le pagine, pertanto, possono essere lette da chiunque, senza alcuna particolare preparazione come è nella filosofia di questo nostro sito, ma bisogna avvertire il lettore che le troverà maggiormente interessanti se egli possiede una cultura di base sull'edilizia e sulla tecnica del calcolo strutturale e della direzione dei lavori.  Gli studenti, i neolaureati o neodiplomati, gli appassionati del ramo, coloro che lavorano a vario titolo nell'industria delle costruzioni o nella vendita dei materiali edili e di calcestruzzo preconfezionato, gli amministratori locali e coloro che si accingono a risolvere un problema che implica una costruzione avranno certamente un valido aiuto da questa e da altre centinaia di pagine similari di questo sito.
 
 
La pasta di cemento e gli inerti
 
La curva granulometrica
  
I rapporti di miscela
  
Gli additivi
  
I calcestruzzi leggeri
  
Indice dei materiali
 
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 Composizione del calcestruzzo 
Si è già detto, nella pagina precedente, che il calcestruzzo fresco è composto da pasta cementizia e da inerte. I due componenti si devono mescolare tra loro in modo da ottenere una massa sufficientemente lavorabile e, quindi, assestata fino alla massima compattezza possibile. Più precisamente deve accadere che ogni granulo di inerte risulti avvolto dalla pasta, e che tra un grano e l'altro non rimangano vuoti, o comunque che siano i più piccoli possibile. D'altra parte è anche opportuno che la quantità di pasta impiegata sia piccola. In questo caso il calcestruzzo contiene meno cemento e meno acqua. 
Risulta, quindi, più economico, e presenta in misura ridotta fenomeni connessi con questi materiali (ritiro, calore di idratazione, deformazione plastica). Per le ragioni ora dette è necessario impiegare inerti che abbiano determinate caratteristiche di composizione granulometrica. 
Infatti una sabbia fine, impiegata da sola, non è adatta perchè ha una nquantità di granuli con una superficie da ricoprire molto grande: occorrerebbe, perciò, una grande quantità di pasta di cemento. La ghiaia grossa conterrebbe nel suo interno molti sapzi vuoti che, per essere riempiti, richiederebbero ancora troppa pasta. L'inerte deve essere composto da grani di dimensione assortita, secondo una composizione granulometrica scelta in modo appropriato. 

Composizione granulometrica degli inerti 
Per potere definire la composizione granulometrica di un inerte occorre suddividerlo in singole frazioni granulometriche, cioè in gruppi aventi dimensioni comprese fra limiti prefissati. A tale scopo viene effettuata una setacciatura del campione da esaminare, per mezzo di una serie di vagli normalizzati. Le quantità di inerte sopra ciascun setaccio indicano le varie classi granulometriche. 
 
I rapporti tra queste quantità ed il peso totale del campione esaminato, moltiplicato per cento, danno i valori in percentuale delle varie classi. Con questi valori è possibile costruire la cosiddetta "curva granulometrica". In essa le ascisse rappresentano le dimensioni dei fori dei setacci e le ordinate esprimono, in genere, la percentuale del materiale passante in peso. Questo fuso granulometrico indica, in forma grafica, la composizione dell'inerte, la presenza e le quantità reciproche delle singole classi granulometriche. 
La curva granulometrica di un inerte viene messa a confronto con delle curve di riferimento. Vengono solitamente stabilite delle curve-limiti entro le quali deve essere compresa la curva dell'inerte in esame. Secondo le nostre norme le curve-limiti sono quelle riportate nella figura. 
 
Un inerte, la cui curva granulometrica sia al di sopra della zona definita dalle curve-limiti, presenta una percentuale troppo elevata di parti fini, e cioè è troppo sabbioso. Se, al contrario, la curva è al di sotto della zona predetta, l'inerte sarà troppo ghiaioso.