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Materiali: il cemento cellulare
(caratteristiche tecniche)
 Parti e argomenti della scheda: 
 Caratteristiche tecniche 
 Composizione chimica  
 Stabilità dimensionale e dilatazione termica 
 Resistenza meccanica e isolamento termico 
 Inerzia termica  
 Isolamento acustico  
 Permeabilità al vapore 
 Resistenza al fuoco 
 Ecologicità  
 Resistenza al gelo 
 Altre caratteristiche tecniche
Il cemento cellulare, che come dice il nome è formato da cemento con delle cellule spugnose riempite d'aria, è un materiale nuovo nel panorama delle costruzioni, anche se lo studio e la prima produzione di esso risale ad un secolo fa. E' utilizzato per costruire muri di ogni genere, non solo divisori, ma anche murature portanti. Grazie alla sua grande capacità di isolamento termico può sostituire le pareti composite dove, accanto ai mattoni di argilla bisogna aggiungere una camera d'aria ed un materiale coibente.
Il cemento cellulare viene posto in opera con adeguati collanti per mantenere confinata la sua caratteristica di aumentare o diminuire di volume in base alla temperatura ed all'umidità. Qualora venisse utilizzata della comune malta come legante si otterrebbe, certamente, un più o meno vasto sistema di microfessurazioni dovute al ritiro del cemento cellulare. Probabilmente queso tipo di posa in opera non lo ha favorito finora come anche il fatto che non si può procedere con la stessa speditezza delle normali tavelle. Se si seguono le prescrizioni del produttore si eviteranno, comunque, inconvenienti di questo genere.
Il cemento cellulare, inoltre, assorbe una grande quantità di acqua e, quindi, di umidità. Deve, dunque, essere adeguatamente protetto se esposto all'esterno o in ambienti umidi o con possibilità di infiltrazioni. La leggerezza lo rende particolarmente adatto alla lavorazione dove essa è necessaria, come pure la facilità di tracciamento di canali per gli impianti, la perforazione ed il taglio e la sagomatura: tutte operazioni possibili con semplici strumenti, come se si trattasse di legno.
In queste pagine vengono fornite tutte le informazioni su questo prodotto in modo che il tecnico, e non solo, possa conoscere le qualità ed i difetti del cemento cellulare. Il linguaggio, seppure semplice ed adatto a chiunque, non intende banalizzare argomenti tecnici utilissimi per il progettista, il calcolatore, il professionista in genere e l'impresa delle costruzioni.
Le pagine, pertanto, possono essere lette da chiunque, senza alcuna particolare preparazione come è nella filosofia di questo nostro sito, ma bisogna avvertire il lettore che le troverà maggiormente interessanti se egli possiede una cultura di base sull'edilizia e sulla tecnica di cantiere e della direzione dei lavori.  Gli studenti, i neolaureati o neodiplomati, gli appassionati del ramo, coloro che lavorano a vario titolo nell'industria delle costruzioni o nella vendita dei materiali edili, gli amministratori locali e coloro che si accingono a risolvere un problema che implica una costruzione avranno certamente un valido aiuto da questa e da altre centinaia di pagine similari di questo sito che tratta di edilizia.
 
 
Il cemento cellulare: caratteristiche
 
Le caratteristiche tecniche
 
La posa in opera
 
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 Caratteristiche tecniche 
Composizione chimica 
II costituente principale del calcestruzzo cellulare autoclavato è la "tobermolite", un silicato di calcio idrato. È un materiale alcalino con un valore PH di circa 11,5. 
Contiene piccole quantità di sale idrosolubile. Non contiene sostanze corrosive quali cloruri. 
 
Stabilità dimensionale e dilatazione termica  
II ciclo industriale prevede, nell'ultima fase produttiva, la maturazione in autoclave, il che permette la formazione di un silicato di calcio idrato con alto grado di cristallinità, ossia di gruppi di atomi sistemati in posizione ordinata nello spazio. 
La natura del prodotto, che ha subito, quindi, una maturazione assolutamente completa ed ha una composizione chimica così ordinata, determina una grande stabilità dimensionale nei confronti delle variazioni termoigrometriche. 
Anche grandi variazioni del contenuto di umidità, ottenute peraltro con procedimenti sperimentali forzati che non si riscontrano nell'uso corrente del prodotto, comportano esigue variazioni dimensionali dell'ordine di 0,033 mm/m (ritiro da essiccamento). 
Il coefficiente di dilatazione termica lineare è 5x10-6 °C-1 per materiale secco, comparabile quindi ai prodotti tradizionale per l'edilizia. 
 
Resistenza meccanica e isolamento termico 
II calcestruzzo cellulare ha una struttura porosa (micro e macropori). L'entità della porosità è regolata dal produttore in fase di formulazione delle materie prime e questo comporta un controllo della massa volumica del prodotto finale. La massa volumica è, a sua volta, correlata con le caratteristiche tecniche. Ad esempio un suo aumento comporta un miglioramento della resistenza meccanica, ma un peggioramento dell'isolamento termico. 
Per poter soddisfare le esigenze legate alle applicazioni più ricorrenti nel settore edilizio e nello stesso tempo senza correre il rischio di snaturare le caratteristiche che maggiormente esaltano il materiale, vengono prodotti elementi con densità di 500 kg/mc con valori di: 
• Resistenza a compressione media sugli elementi di 3,3 N/mmq. 
• Conducibilità termica su elementi e su parete finita di 0,14 W/mK 
• Modulo di elasticità sui provini "E" di 2600 N/mmq. 
La resistenza a trazione è circa il 20% della resistenza a compressione. 
C'è da aggiungere ancora, a proposito delle potenzialità di questo materiale nel campo delle murature portanti, che il calcestruzzo cellulare è un materiale con un ottimo rapporto tra resistenza meccanica e peso specifico. Questa considerazione sicuramente non si può estendere ai prodotti tradizionali da costruzione e tale peculiarità si accentua se il confronto viene fatto sul piano degli elementi costruttivi finiti. Nel caso del calcestruzzo cellulare sono avvantaggiati dal tipo di posa in opera con sottili strati di malta collante. 
 
Inerzia termica 
Lo spostamento di fase, o sfasamento "R(H)", è il tempo che passa fra il momento nel quale viene raggiunta la massima temperatura della faccia esterna di una parete irradiata dal sole e il momento del raggiungimento della massima temperatura della faccia interna della stessa parete. Lo smorzamento della variazione di temperatura è il rapporto tra le variazioni di temperatura esterna e interna di una muratura irradiata dal sole. 
Entrambi i parametri sono funzione della massa, della conducibilità termica, del calore specifico e dello spessore della parete. 
Calcoli teorici suffragati da considerazioni sperimentali hanno evidenziato che una parete in cemento cellulare di spessore di 25 cm, massa volumica 500 kg/m3 e l=0,14 W/mK ha uno sfasamento R(H)=7,21 ed uno smorzamento di 27,86. I suddetti valori evidenziano ottime caratteristiche di inerzia termica ed una volta in più di comfort ambientale legato all'uso di questo materiale. 
Altra considerazione da far rilevare, a proposito del comportamento del calcestruzzo cellulare nei riguardi dell'isolamento termico, è che il valore sperimentale della conducibilità termica assume la stessa entità numerica sia sull'elemento, che sulla parete finita composta da elementi legati con malta collante. Ciò è spiegabile in considerazione del fatto che i giunti dei blocchi sono di spessore così esiguo (1-1,5 mm) da rendere irrilevante la generazione del ponte termico. Questa, invece, si attiva nelle tecnologie tradizionali aventi bisogno di giunti in malta di spessore pari ad almeno 15 mm. 
 
Isolamento acustico  
L'isolamento acustico è in genere fortemente influenzato dal dettagli costruttivi. Il muro di calcestruzzo cellulare, se ben progettato, consente di ottenere notevoli valori per questo tipo di isolamento. 
Le ottime caratteristiche di isolamento acustico sono legate tra l'altro alla struttura porosa, che consente una riduzione della pressione sonora di oltre il 30%. 
Una parete in calcestruzzo cellulare di spessore di 12,5 cm, massa volumetrica di 500 kg/mc, a 500 Hz ha un valore di isolamento di 41 dB ed un peso specifico superficiale di 70 kg/mq contro un valore di 40 dB per una parete in laterizio di spessore di 12 cm intonacata, avente un peso specifico superficiale di 160 kg/mq. 
 
Permeabilità al vapore 
La grande permeabilità al vapore del calcestruzzo cellulare (µ=6,9), conseguenza della micro e macro porosità della struttura, comporta grande comfort ambientale. Va premesso che, nelle condizioni di umidità e temperatura abituali, il flusso fluente di vapore acqueo si muove dall'interno delle abitazioni verso l'esterno. 
La grande permeabilità al vapore, oltre che in benessere e comfort ambientale, si traduce in un migliore comportamento del prodotto dal punto di vista termoigrometrico, in quanto si evita la formazione di condensa e, soprattutto, di ristagno della condensa interstiziale, che è causa di degrado delle capacità isolanti di tutti materiali. 
 
Resistenza al fuoco  
II calcestruzzo cellulare autoclavato è un materiale da costruzione a base di silicato di calcio ed è privo di leganti organici, per cui, in base alla normativa vigente, gli viene attribuita la classe di reazione al fuoco (0) zero senza alcuna prova sperimentale. 
Ricordiamo che una parete si può definire resistente al fuoco (REI) per un certo tempo 120' o 180', quando risponde positivamente ad una specifica prova di laboratorio consistente nell'esporre una faccia di una reale parete a fiamma libera, fino al raggiungimento sulla suddetta faccia di una temperatura pari a 1100°. Si verifica, poi, oltre alla tenuta statica, il non superamento della temperatura di 150° sulla faccia opposta, nonché l'assenza di passaggio di fumo e di fiamma. 
Una parete, in cemento cellulare non intonacata, è risultata essere REI 120 per lo spessore 7,5 e REI 180 per lo spessore 10. 
Il calcestruzzo cellulare è quindi l'unico materiale capace di raggiungere queste prestazioni per spessori così esigui ed in assenza di intonaco. Per avere un termine di confronto con le tecnologie tradizionali, basti pensare che una parete in laterizio di spessore 30 cm intonacata è REI 180. 
 
Ecologicità  
II calcestruzzo cellulare è un prodotto minerale ed ecologico visto che, anche se portato a combustione rapida con fiamma, o lenta senza fiamma, non sprigiona gas nocivi alla salute dell'uomo, ma soltanto vapore acqueo dovuto ad un normale contenuto di umidità nel materiale, come è riportato nei certificati di resistenza al fuoco. Inoltre, se irradiato da raggi gamma o se inalato da gas nobili, non ha carico radioattivo. 

Resistenza al gelo 
Nelle comuni applicazioni, per normali contenuti di umidità all'interno del materiale, il calcestruzzo cellulare, anche se sottoposto a svariati cicli di gelo e disgelo, non presenta alcuna alterazione, il che è confermato anche dal suo grande utilizzo nei paesi freddi. 

Altre caratteristiche tecniche  
Massa volumica secca (kg/m3)  500 
Resistenza media a compressione sui provini (N/mm2)  3,3 
Resistenza a flessione su provini di malta collante (N/mm2)  2,95 
Resistenza a compressione della malta collante (N/mm2)  6,53 
Modulo di elasticità sui provini (N/mm2)  2.600 
Coefficiente di dilatazione termica (m/m°C)  5x10-6 
Permeabilità al vapore g/m2 giorno  200 
Coefficiente di trasmissione vapor d'acqua (m)  6,99 
Conducibiltà termica l=W/mK  0,14 
Sfasamento R (H)  7,21 
Smorzamento R  27,86 
Isolamento termico K=W/mK 
Parete intonacata interno sp = 5 mm esterno sp = 10 mm 
SP = 15 cm  0,790 
SP = 17,5 cm  0,692 
SP = 20 cm  0,620 
SP = 25 cm  0,505 
SP = 30 cm  0,428 
SP = 12 + (5 cm) + 7,5 cm (doppia fodera, blocco-aria-blocco)  0,497 
Isolamento acustico a 500 hz in dB parete con intonaco base cemento 5 mm per faccia 
SP = 7,5 cm  36,5 
SP = 10 cm  39 
SP = 12 cm  41 
SP = 15 cm  44