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Dissesti statici nelle costruzioni
(terreni, scavi, fondazioni)
 Parti e argomenti della scheda: 
 I terreni di fondazione 
 Scavi e terreni 
 Opere di fondazione 
 Lo studio del terreno 
 Le conclusioni
La prima consulenza che si rende necessaria, quando si inizia una costruzione di un edificio, è quella del geologo. Il terreno è importantissimo nell'impostare correttamente un progetto, non solo dal punto di vista statico, ma anche architettonico. Talora bastano anche pochi saggi sul suolo per determinare le sue capacità portanti e se è soggetto a fenomeni di liquefazione o a possibili eventi franosi. Anche la storia della zona può servire per fornire informazioni adeguate. In ogni caso non bisogna mai rimandare il problema del terreno, degli scavi da realizzare, delle opere di fondazione da realizzare. Diversamente il proprietario si troverebbe ad affrontare problemi e a sborsare soldi inutili nel tentativo di rimediare a danni che potevano essere previsti ed evitati.
In questo caso vengono esaminati i terreni fondali, gli scavi e le opere di fondazione.
Il linguaggio, seppure semplice ed adatto a chiunque, non intende banalizzare argomenti tecnici utilissimi per il progettista, il calcolatore, il professionista in genere e l'impresa delle costruzioni.
Le pagine, pertanto, possono essere lette da chiunque, senza alcuna particolare preparazione come è nella filosofia di questo nostro sito, ma bisogna avvertire il lettore che le troverà maggiormente interessanti se egli possiede una cultura di base sull'edilizia e sulla tecnica strutturale e della direzione dei lavori.  Gli studenti, i neolaureati o neodiplomati, gli appassionati del ramo, coloro che lavorano a vario titolo nell'industria delle costruzioni o nella vendita dei materiali edili, gli amministratori locali, i CTU e coloro che si accingono a risolvere un problema che implica lo studio dei dissesti statici nelle costruzioni avranno certamente un valido aiuto da questa e da altre centinaia di pagine similari di questo sito.
 
 
Indice dei dissesti statici
 
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I terreni di fondazione
Un terreno che possa essere utilizzato per sopportare una costruzione deve presentare una buona resistenza alla compressione e non deve essere esposto all’azione di erosione delle 
acque superficiali sotterranee. Se il terreno non presenta la necessaria resistenza, sotto il peso della costruzione si schiaccia e subisce degli abbassamenti di diversa entità, determinando nel fabbricato lesioni che ne possono pregiudicare la stabilità e la sicurezza. 
Si rende quindi necessario un preliminare accertamento del terreno. 
Per saggiare la resistenza di un terreno si usa praticare dei campionamenti dello stesso, conficcando un palo di ferro lungo 1,50 metri, di 5 cm di diametro (tasta). 
Se il palo penetra con difficoltà e se ai successivi colpi di massa entra in vibrazione e non riesce ad affondare nel terreno (rifiuto) il terreno si può ritenere resistente. 
Ottimi terreni per fondazioni sono quelli rocciosi, ghiaiosi e sabbiosi. Sono pessimi quelli costituiti da terra vegetale e da materiale da riporto. Quando il terreno non presenta sufficiente resistenza si può intervenire mediante opere di costipamento (conficcando numerosi pali di legno o di cemento); si può intervenire anche diminuendo il carico specifico ovvero aumentando la superficie di appoggio. 
 
Scavi e terreni 
Negli scavi, con i quali si procede alla costruzione delle fondamenta, è necessario agire con molta prudenza perché le pareti del terreno tendono a scoscendere. Per evitare i franamenti bisogna armare le pareti degli scavi con tavole e sbadacchi, oppure effettuare il taglio con una certa inclinazione (generando le scarpate). 
 
Opere di fondazione
Sul terreno roccioso le murature possono poggiare direttamente sul suolo. Però  è necessario asportare lo strato superficiale della terra e di roccia in stato di decomposizione (cappellaccio) e purchè lo spessore sia sufficiente (almeno 3 metri). 
Le opere di fondazione, nel caso di edifici in muratura portante, si fanno sotto i muri maestri, incassate nel suolo fino ad appoggiare 
su terreno solido. Possono essere realizzate in calcestruzzo od in muratura. Se il terreno resistente si trova a profondità superiore ai 2 metri, conviene ricorrere a fondazioni isolate, adottando il sistema a pozzi ed archi. I pozzi si preparano sotto i pilastri e su di 
essi si impostano gli archi destinati a sostenere le murature maestre sovrastanti. Tale sistema si dice a pozzi ed archi dritti, ma può anche utilizzarsi il sistema a pilastri e travi rovesce di cemento armato. 
Un altro sistema di fondazioni è quello di costruire una platea generale di calcestruzzo e di spessore di oltre un metro. La platea costituisce un piano d’appoggio dal fabbricato dimodoché non esistano cedimenti di diversa entità da punto a punto, cosa che comunque non esclude un cedimento uniforme. 
Se i terreni possiedono una buona resistenza a notevole profondità si possono adottare palificate di sostegno costituite da pali di larice, di rovere o di castagno muniti al piede di una puntazza di acciaio ed in testa di un anello di ferro destinato a ricevere i colpi dei battipali. 
Oggi specie per terreni di scarsissima resistenza vengono adoperati pali di cemento armato, sostanzialmente di due tipi: pali battuti e pali trivellati. 
 
Lo studio del terreno
E' fuori di dubbio che prima di costruire in un determinato lotto di terreno bisogna procedere con un'analisi geologica del suolo, ancor più quando le opere ricadano in zone classificate sismiche. Per questo tipo di lavoro occorre un tecnico laureato, il geologo, che abbia le necessarie conoscenze per fornire dati essenziali al progettista dell'opera. Questi utilizzerà quelle informazioni per decidere il tipo di fondazione, la profondità di scavo, la tipologia di progettazione che proporrà al cliente. 
Spesso si creano degli ambienti interrati o seminterrati per trovare una base fondale più solida o si ricorre ad adeguati muri di sostegno delle terre, quando il lotto presenta pendenze non eliminabili con normali sbancamenti. 
 
Le conclusioni
Un buon progettista pensa l'edificio considerando tutti i parametri utili a produrre una costruzione con spazi economicamente ricavati. Non sarebbe un'operazione corretta scavare e riempire, rimuovere e poi ricostruire, facendo spendere inutilmente denaro al committente. Pertanto, anche per evitare successivi problemi di patologia delle costruzioni o veri e propri dissesti, dovuti all'incuranza iniziale, il tecnico serio e preparato studia con attenzione le soluzioni più adeguate all'ambiente nel quale deve intervenire.