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Patologia delle costruzioni
(infiltrazioni tra muratura e finestre)
 Parti e argomenti della scheda: 
 Infiltrazioni tra muratura e finestre
 Analisi dei danni
 Conclusioni
 
L'esame analitico delle condizioni di una struttura edilizia è il primo passo per poter progettare una ristrutturazione, un intervento di consolidamento, una rivitalizzazione della costruzione, la redazione di una consulenza tecnica o di una perizia.
La fase successiva, quella della diagnosi, non può essere corretta se non si conoscono tecnicamente le cause che hanno prodotto un determinato danno strutturale. Le pagine di questa sezione del sito vogliono offrire le informazioni minime per poter capire la patologia di un fabbricato, di una casa, di un qualsiasi edificio e per poterne studiare con cura i rimedi.
In questo caso vengono esaminati i problemi generati dalle infiltrazioni di acqua e umidità specialmente negli angoli delle aperture esterne.
Il linguaggio, seppure semplice ed adatto a chiunque, non intende banalizzare argomenti tecnici utilissimi per il progettista, il calcolatore, il professionista in genere e l'impresa delle costruzioni.
Le pagine, pertanto, possono essere lette da chiunque, senza alcuna particolare preparazione come è nella filosofia di questo nostro sito, ma bisogna avvertire il lettore che le troverà maggiormente interessanti se egli possiede una cultura di base sull'edilizia e sulla tecnica strutturale e della direzione dei lavori.  Gli studenti, i neolaureati o neodiplomati, gli appassionati del ramo, coloro che lavorano a vario titolo nell'industria delle costruzioni o nella vendita dei materiali edili, gli amministratori locali, i CTU e coloro che si accingono a risolvere un problema che implica lo studio della patologia di una costruzione avranno certamente un valido aiuto da questa e da altre centinaia di pagine similari di questo sito.
 
 
Indice delle patologie delle costruzioni
 
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Infiltrazioni tra muratura e finestre
La giunzione tra finestra e muratura è un punto delicato per l'impermeabilizzazione delle facciate. Il minimo difetto di sigillatura è causa d'infiltrazioni. 
Le infiltrazioni d'acqua si verificano frequentemente nelle parti inferiori 
delle aperture. 
Quando si vuole installare una finestra nella facciata di un edificio, si pongono due problemi principali: 
- Innanzitutto si deve fissare la finestra alla muratura, operazione che non presenta difficoltà particolari (tranne con gli agglomerati cavi) adesso che le tecniche di fissaggio hanno sostituito le tradizionali "ali di sigillatura". 
- Occorre poi assicurarsi della sigillatura, all'acqua ovviamente, ma anche all'aria, dell'interstizio tra la muratura e il telaio della finestra tramite un turamento. Il metodo tradizionale che consisteva nel riempire l'interstizio con il calcestruzzo, spesso soggetto a fessure dovute al ritiro o a difetti puntuali, è stata sostituita con delle tecniche a base di mastici organici. Sono sia estrusi direttamente nell'interstizio, sia messi in posizione prima della posa mediante guarnizioni preformate. 
Però, questi sistemi di "sigillatura a secco", anche se più affidabili dei metodi tradizionali, presentano alcuni problemi. 
I danni riguardano essenzialmente i serramenti "con un vuoto interno", posizionati in murature di piccoli elementi. 
Questa patologia di danni interessa tutti i tipi di serramenti : legno, metallo, PVC. È ampiamente influenzata dalle condizioni climatiche del sito (la facciata riceve più o meno acqua e vento), nonché dalla distanza dell'apertura al suolo (il vento soffia più forte in altezza). 
Non è neanche indipendente dalla posizione della finestra nella facciata. Lasciamo da parte il caso dei serramenti applicati esternamente perché abbastanza rari. Indichiamo solamente la difficoltà di assicurare una buona tenuta con questo sistema di posa, abbinato generalmente con un sistema d'isolamento termico dall'esterno. 
In questo ambito trattiamo la posa: 
- con il "vuoto interno", la più frequente, in quanto permette il raccordo diretto con l'isolamento termico interno del locale; 
- o "a strombatura con battuta", utilizzata ogni tanto nelle facciate in calcestruzzo (vedi disegno). Con questo tipo di parete, la posa sempre più frequente di controtelai prima del getto del calcestruzzo, facilita molto l'esecuzione della sigillatura e limita il rischio d'infiltrazioni. 
È quindi con le murature in blocchi di calcestruzzo o in blocchi di terra cotta che si pone maggiormente il problema. Si complica col fatto che l'impermeabilizzazione deve agire su quattro linee di contatto: 
    - traversa inferiore / appoggio do base 
    - montanti verticali / pareti 
    - traversa superiore / architrave 
I risultati delle perizie dimostrano che la prima zona è la più sensibile, senza che le altre siano al riparo dai danni. 
L'appoggio è ormai spesso gettato (in cantiere o prefabbricato) in precedenza. L'impermeabilizzazione è realizzata sia con una guarnizione preformata posizionata prima della posa della finestra, sia con un mastice estruso sopra il "rigetto d'acqua" della traversa inferiore. Il vecchio metodo che consisteva nel gettare questo appoggio sotto la finestra precedentemente fissata, e che ha portato a numerosissimi danni d'infiltrazioni dirette o "capillari", è ormai abbandonato. 
La sigillatura dei giunti verticali, o del giunto orizzontale superiore, è generalmente costituita da un mastice estruso. 
I serramenti sono chiamati in causa, ma anche i lavori di muratura. 
 
Analisi dei danni
L'analisi di numerosi sinistri mette in evidenza due grandi famiglie di cause di danni, entrambi consecutivi a dei difetti di messa in opera sul cantiere: 
- La prima riguarda i lavori di muratura: 
        - Le dimensioni dell'apertura non rispettano le tolleranze usuali nei confronti delle quote dei disegni. 
        - I controtelai si presentano con un "falso piombo" o un difetto di parallelismo. 
        - O ancora un appoggio non è piano o è raccordato male ai controtelai. 
    È chiaro che in queste condizioni il riempimento del giunto è delicata se, ad esempio, la copertura del telaio sulla parete è troppo ridotto, o se questo giunto presenta un'apertura che varia dall'alto al basso da quasi niente a 2 cm circa. Aggiungiamo ancora che una guarnizione sotto la traversa inferiore è parzialmente schiacciato, e quindi inefficace, se lo spigolo dell'elemento d'appoggio non è parallelo alla superficie inferiore della traversa. 
- La seconda è relativa ai serramenti, più precisamente alla posa aleatoria del mastice, spesso perché non si conosce il funzionamento di questo tipo di guarnizione. Ciò si traduce ad esempio con: 
        - Una sezione di guarnizione non adatta alle dimensioni dell'interstizio, o che pregiudica l'aderenza nel tempo (da cui la necessità per il mastice di avere uno spessore né troppo grande, né troppo piccolo). 
        - Nel caso di un'estrusione, la dimenticanza dell'interposizione in primo luogo di un "sottofondo" (o un suo posizionamento sbagliato) indispensabile per assicurare un buon serraggio del prodotto contro le pareti. 
        - Una pulizia insufficiente delle pareti di contatto, le quali possono inoltre richiedere, nel caso delle finestre in plastica ad esempio, l'applicazione di un "primer" indicato al materiale di queste pareti. 
    Infine una zona risulta essere particolarmente delicata : gli angoli tra le pareti e gli elementi d'appoggio. Il raccordo tra le guarnizioni sotto la traversa inferiore con le guarnizioni verticali dei montanti del telaio è spesso trascurato. 
 
Le conclusioni
In conclusione, questa patologia di danni è innanzitutto la conseguenza di un difetto di esecuzione, ma anche probabilmente di una conoscenza insufficiente di tecniche relativamente nuove, da parte degli esecutori sul cantiere. Queste lacune vengono spesso aggravate da un coordinamento incerto, o reso tale dalle esigenze di tempi. 
La morale che si può allora trarre è considerare che: 
- Meglio costruire "rigorosamente" che in fretta 
- L'impermeabilizzazione di un giunto non è più oggi un semplice riempimento, ma anzi il frutto di un lavoro minuzioso, che mira ad assicurare aderenza e continuità assolute al materiale sul quale si basa.