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Patologia delle costruzioni
(le deformazioni delle armature tradizionali in legno)
 Parti e argomenti della scheda: 
 Deformazioni delle armature tradizionali in legno
 Come evitare le deformazioni?
 Altre cause di problemi: le sollecitazioni
 Conclusioni
 
L'esame analitico delle condizioni di una struttura edilizia è il primo passo per poter progettare una ristrutturazione, un intervento di consolidamento, una rivitalizzazione della costruzione, la redazione di una consulenza tecnica o di una perizia.
La fase successiva, quella della diagnosi, non può essere corretta se non si conoscono tecnicamente le cause che hanno prodotto un determinato danno strutturale. Le pagine di questa sezione del sito vogliono offrire le informazioni minime per poter capire la patologia di un fabbricato, di una casa, di un qualsiasi edificio e per poterne studiare con cura i rimedi.
In questo caso vengono esaminati i danni che si verificano nelle armature tradizionali in legno (capriate, travi).
Il linguaggio, seppure semplice ed adatto a chiunque, non intende banalizzare argomenti tecnici utilissimi per il progettista, il calcolatore, il professionista in genere e l'impresa delle costruzioni.
Le pagine, pertanto, possono essere lette da chiunque, senza alcuna particolare preparazione come è nella filosofia di questo nostro sito, ma bisogna avvertire il lettore che le troverà maggiormente interessanti se egli possiede una cultura di base sull'edilizia e sulla tecnica strutturale e della direzione dei lavori.  Gli studenti, i neolaureati o neodiplomati, gli appassionati del ramo, coloro che lavorano a vario titolo nell'industria delle costruzioni o nella vendita dei materiali edili, gli amministratori locali, i CTU e coloro che si accingono a risolvere un problema che implica lo studio della patologia di una costruzione avranno certamente un valido aiuto da questa e da altre centinaia di pagine similari di questo sito.
 
 
Indice delle patologie delle costruzioni
 
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Deformazioni delle armature tradizionali in legno
Le armature tradizionali sono spesso oggetto di deformazioni. 
Le principali cause di questi problemi sono: 
- l’utilizzo di legni di cattiva qualità o troppo umidi per le travi inflesse, 
- nodi di connessione sottodimensionati per i sistemi a capriata. 
Le crepe denotano l’utilizzo di legni non essiccati, cosa che nuoce alla solidità e alla rigidità dell’opera. 
Dove si utilizza la tradizionale armatura di legno? 
Nell’edilizia si ricorre all’armatura tradizionale come struttura per i solai ed i tetti principalmente. Nelle costruzioni completamente in legno l'armatura è presente anche nelle pareti di esse. 
Le armature di legno vengono suddivise in due grandi famiglie: 
- le travi di legno inflesse, 
- i sistemi a capriata. 
Le travi di legno inflesse sono le travi dei solai, gli arcarecci e i travetti.Per una data distanza tra gli appoggi, la sezione di queste travi viene definita in funzione: 
- del criterio di deformazione del quale si è tenuto conto   (*), 
- della qualità e dell’umidità dei legni che vengono utilizzati 
- della natura e dell’intensità dei carichi applicati. 
I sistemi a capriata si trovano nelle coperture a colmo tradizionale, a colmo regolabile e a colmo su solette/solai. La loro dimensione viene decisa in funzione: 
- dello sforzo e del momento flettente di ogni barra, 
- del tipo di assemblaggio scelto al nodo di triangolazione, 
- del criterio di deformazione che deve essere rispettato (*), 
- della qualità dei legni utilizzati. 
Criteri di deformazione ammissibili  
(*)Criteri di deformazione ammissibili che vengono generalmente considerati: 
1/200 per le travi che sostengono la copertura 
1/300 per le travi inflesse, senza transito, 
1/400 per le travi inflesse con transito o per i soffitti in lastre di cartongesso, 
1/500 per le travi inflesse che sostengono un soffitto in mattoni 
1/500 senza eccedere di 1 cm, per i supporti di altre travi inflesse. 
 
Come evitare le deformazioni? 
Le deformazioni eccessive delle travi di legno inflesse o delle opere triangolate su due appoggi sono spesso all’origine delle crepe negli elementi portati (soffitto). 
Si possono limitare le deformazioni delle travi inflesse: 
- utilizzando legni di una qualità che consenta di rispettare le sollecitazioni ammissibili delle quali si è tenuto conto per il dimensionamento. Questi legni presenteranno una percentuale di umidità al momento della posa il più possibile vicina a quello che raggiungeranno dopo la stabilizzazione, 
- prevedendo una sezione sufficiente che consenta di sopportare i carichi permanenti e i carichi temporanei in conformità con il criterio di deformazione ammissibile del quale si è tenuto conto (*). 
Si possono limitare le deformazioni degli elementi a capriata 
- dimensionando i puntoni per sopportare le sollecitazioni nelle varie sezioni e gli sforzi nei nodi 
- realizzando con cura le connessioni per evitare il loro scivolamento, 
- utilizzando legni essiccati per evitare il ritiro delle sezioni e per minimizzare il coefficiente di deformazione plastica (fluage).
 
Altre cause di problemi: le sollecitazioni 
Le rotture per superamento delle sollecitazioni sono rare nelle carpenterie. Si possono  riscontrare sulle travi inflesse quando la sezione maggiormente sollecitata presenta: 
- nodi importanti e raggruppati nelle zone tese 
- fibre tranciate 
- fratture d’abbattimento 
Il montaggio dei travetti non deve indurre sollecitazioni trasversali nella trave portante. 
Sui sistemi a capriata è possibile riscontrare notevoli superamenti della sollecitazione di compressione laterale e della sollecitazione di taglio longitudinale sugli appoggi. La compressione può essere troppo elevata al contatto legno/legno nelle conenssioni mediante incastro. 
Lo sforzo indotto da ogni bullone può essere notevolmente superiore al suo carico ammissibile. Nelle connessioni chiodate o con bulloni è preferibile rispettare le distanze dal bordo sotto carico per evitare il taglio o la trazione trasversale nell’una o l’altro elemento di legno. 
L’inversione dello sforzo nelle barre compresse dei sistemi triangolati può provocare l’apertura delle connessioni. 
In una mensola la saetta può tendersi quando lo sforzo del vento è superiore ai carichi permanenti. In un tetto a sbalzo il puntone che sporge è teso, mentre è compresso sull’altro appoggio. In questo caso vi sono inversioni degli sforzi nei tetti a capriate zoppe. 
 
Le conclusioni
L’insegnamento che si può allora trarre è che bisogna utilizzare legni essiccati per evitare i ritiri e per limitare la deformazione plastica delle travi inflesse. Gli assemblaggi devono essere realizzati in modo da permettere la ripresa degli sforzi nelle varie aste e per limitare le deformazioni dovute agli scorrimenti delle connessioni. Se le travi di legno sono appena sufficienti, conviene prevedere una placcatura superficiale.