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Patologia delle costruzioni
(le canne fumarie)
 Parti e argomenti della scheda: 
 I problemi riguardanti le canne fumarie
 Soluzioni per realizzare un condotto
 Conclusioni
 
L'esame analitico delle condizioni di una struttura edilizia è il primo passo per poter progettare una ristrutturazione, un intervento di consolidamento, una rivitalizzazione della costruzione, la redazione di una consulenza tecnica o di una perizia.
La fase successiva, quella della diagnosi, non può essere corretta se non si conoscono tecnicamente le cause che hanno prodotto un determinato danno strutturale. Le pagine di questa sezione del sito vogliono offrire le informazioni minime per poter capire la patologia di un fabbricato, di una casa, di un qualsiasi edificio e per poterne studiare con cura i rimedi.
In questo caso vengono esaminati i problemi generati dalle canne fumarie: la condensa, il fumo, la corretta progettazione e la gestione della manutenzione. 
Il linguaggio, seppure semplice ed adatto a chiunque, non intende banalizzare argomenti tecnici utilissimi per il progettista, il calcolatore, il professionista in genere e l'impresa delle costruzioni.
Le pagine, pertanto, possono essere lette da chiunque, senza alcuna particolare preparazione come è nella filosofia di questo nostro sito, ma bisogna avvertire il lettore che le troverà maggiormente interessanti se egli possiede una cultura di base sull'edilizia e sulla tecnica strutturale e della direzione dei lavori.  Gli studenti, i neolaureati o neodiplomati, gli appassionati del ramo, coloro che lavorano a vario titolo nell'industria delle costruzioni o nella vendita dei materiali edili, gli amministratori locali, i CTU e coloro che si accingono a risolvere un problema che implica lo studio della patologia di una costruzione avranno certamente un valido aiuto da questa e da altre centinaia di pagine similari di questo sito.
 
 
Indice delle patologie delle costruzioni
 
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I problemi riguardanti le canne fumarie 
Le conseguenze dei problemi riguardanti le canne fumarie (condensa e bocca del camino) possono essere molto pesanti. Nel peggiore dei casi possono scatenare un incendio e provocare il crollo dell’edificio. È quindi necessario dedicare particolare attenzione alla progettazione e alla realizzazione di questi condotti. 
Prodotti incombusti condensati in una canna fumaria. 
La canna fumaria deve consentire l’evacuazione dei gas combusti, il più rapidamente possibile, e senza abbassarne la temperatura 
La funzione di una canna fumaria è di consentire l’evacuazione dei gas di combustione a partire da un generatore sino all’ambiente esterno, dove verranno poi dispersi. La loro fuoriuscita avviene mediante convezione  naturale. Ciò significa che i gas di combustione s’innalzano perché la loro temperatura è superiore a quella ambiente, e se detta temperatura si abbassa, l’efficacia della convezione naturale diminuisce. È quindi fondamentale che il percorso dei gas sia il più diretto possibile e che la temperatura dei gas durante questo percorso si abbassi il meno possibile. 
La geometria del condotto è il primo punto sensibile. 
La regola vuole che le canne fumarie debbano essere verticali, in modo da offrire la minore resistenza possibile all’evacuazione dei gas. Tuttavia, in una casa monofamiliare composta da un piano terra e da un primo piano, sono consentite al massimo due deviazioni (variazione d’angolo dell’asse del condotto). La deviazione deve avere un angolo di massimo 20° (si ammette un angolo di 45° quando la lunghezza totale del condotto non supera i 5 m). 
La sezione dei condotti può essere quadrata, rettangolare o rotonda. Nel caso di una sezione rettangolare, il lato maggiore può essere al massimo due volte più grande del lato minore. 
L’importanza della coibentazione del condotto e della bocca. 
Dal momento in cui i gas sono fuoriusciti dal generatore, la loro temperatura comincia ad abbassarsi. Se i gas si raffreddano troppo il vapore acqueo che contengono si condensa, e questa condensa carica di incombusti e di catrami contenuti nei fumi si deposita sulle pareti del condotto sotto forma di “morchia”. La “morchia” è infiammabile ed è all’origine degli incendi che divampano nei camini. Per evitare che la temperatura dei gas diminuisca troppo rapidamente, dando origine a questi fenomeni di condensa, è importante che il condotto sia ben coibentato in tutte quelle zone dove attraversa locali freddi, così come a livello del fusto sul tetto (estremità superiore del camino che supera il livello del tetto). 
Le norme che stabiliscono la sezione e l’altezza del condotto e del della bocca di esalazione. 
In una canna fumaria il tiraggio è funzione sia della sezione del condotto che della sua altezza. Più aumenta la sezione, o l’altezza, o entrambe, più aumenta il tiraggio. Così, un condotto di 5 m di altezza con una sezione di 40 x 40 cm ha lo stesso tiraggio di un condotto di 16 m di altezza con una sezione di 30 x 30 cm. Con un maggior tiraggio aumenta anche la velocità di evacuazione dei gas; così si riducono i rischi di raffreddamento dei gas, di condensa e di comparsa della “morchia” sulle pareti. La sezione di una canna fumaria deve essere uniforme su tutta l’altezza, anche a livello del fusto sul tetto. 
I gas e i fumi, fuoriuscendo dalla bocca del camino, devono disperdersi nell’atmosfera; è quindi necessario che la bocca sia posizionata in modo da agevolare la dispersione. Non deve trovarsi in zone soggette a perturbazioni ventose, deve sovrastare di almeno 40 cm i volumi tecnici che si trovino a meno di 8 m. Nel caso di un tetto a terrazza o con una pendenza inferiore a 15°, la bocca deve sovrastare di almeno 1,20 m il livello del tetto. 
In funzione del tipo di generatore, il condotto deve avere una sezione superiore alla minimale. 
Nel caso di fiamme libere (camino tradizionale), la sezione minima del condotto deve essere di 400 cm2. Nel caso di fiamme in camere di combustione (bruciatori, caldaie,), la sezione minima deve essere di 250 cm2. 
Inoltre, in quest’ultimo caso la sezione del condotto non deve essere inferiore alla sezione d’uscita dei fumi dal generatore collegato al condotto. 
 
Soluzioni per realizzare un condotto
I materiali che costituiscono il condotto devono garantire un isolamento termico soddisfacente, ma devono anche essere resistenti all’azione chimica dei prodotti di combustione nonché all’azione della temperatura degli stessi. 
Le canne fumarie possono essere realizzate con materiali diversi. Solitamente si utilizzano elementi prefabbricati a doppia parete in cotto (oppure in calcestruzzo). Ma è necessario precisare che i condotti prefabbricati, anche con intercapedine, non sono sufficienti per garantire una coibentazione sufficiente quando il condotto attraversa zone non riscaldate oppure a livello del fusto del camino. In questi casi è necessario prevedere un isolamento aggiuntivo. 
Si riscontrano sempre con maggiore frequenza condotti metallici a parete semplice o doppia. I condotti metallici con intercapedine comprendono tra le due pareti un isolante, e rispondono in modo soddisfacente alle esigenze di coibentazione e di resistenza al calore e alla corrosione. 
Quando un generatore viene raccordato a un condotto esistente, è necessario procedere a una verifica preliminare. 
Prima di eseguire un qualsiasi raccordo su un condotto esistente,   è     indispensabile   che   quest’ultimo    venga ispezionato, al fine di accertarsi del suo stato e della sua compatibilità con il generatore che deve essere installato (bruciatore o camino).Se necessario, un test con una cartuccia fumogena consente di individuare gli eventuali difetti di tecnica. 
Il condotto deve essere sottoposto a una regolare manutenzione. 
La frequenza della manutenzione è funzione del tipo di combustibile utilizzato. Occorre provvedere, almeno una volta all’anno, ad un’operazione di pulizia e di esame del condotto. 
Un punto particolarmente importante: la distanza dal fuoco  
In una canna fumaria progettata e realizzata a regola d’arte, e in buono stato, in linea di massima non devono divampare incendi. Tuttavia una simile eventualità non deve essere completamente ignorata. Se ciò dovesse accadere è fondamentale che l’incendio rimanga circoscritto al condotto il tempo necessario perché venga spento, o per intervento dell’uomo o per esaurimento del combustibile (“morchia” e catrami). È stata emessa una normativa che stabilisce la distanza minima tra la parte interna del condotto e i materiali facilmente infiammabili (in particolare carpenteria di legno). Questa distanza minima è di 16 cm, per evitare che, quando divampa un incendio nel condotto, il surriscaldamento che ne risulta provochi la combustione spontanea del materiale infiammabile. Questa regola non ammette deroghe, è non è possibile aggirarla neanche inserendo materiali isolanti non combustibili tra il condotto e il materiale. Il professionista che dovesse accorgersi di un mancato rispetto di questa regola deve immediatamente darne avviso, e l’opera deve essere subito modificata. 
 
Le conclusioni
L’insegnamento che si può allora trarre è che una canna fumaria non deve essere considerata come un’opera accessoria. Deve essere progettata e realizzata a regola d’arte, previa un’attenta riflessione.