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Scrivere: la musicalità nelle poesie


Come inserire musicalità nella composizione di una poesia
La musicalità di una poesia non deve essere confusa con la rima di cui si è parlato in un'altra pagina, né occorre che ci sia il ritmo per avere musicalità. Anche se potrebbe essere vero il contrario, cioè che con le rime o il ritmo si ottiene la musicalità.
Bisogna, a tal proposito, commentare prima di tutto gli errori da evitare, come per esempio le cacofonie, di cui si è parlato con riferimento allo stile.
Non è opportuno, difatti, avvicinare, specialmente nella poesia, parole che abbiano suoni troppo simili. Per esempio: "sparì, sperando che spedissi lontano il vento"  dove ci sono tre sillabe iniziali simili. Oppure quando si adoperando verbi coniugati diversamente come in questo altro esempio: "si diede da fare per dare sostegno" dove può anche esserci ritmo, ma ci sono tre consonanti "d" e il verbo dare è ripetuto due volte a distanza di quattro parole.
Poi vediamo, con altri esempi presi dalla letteratura nota, come ottenere musicalità con le parole.

"La nebbia a gl'irti colli 
piovigginando sale, 
e sotto il maestrale  
urla e biancheggia il mar;
..."

Se si contano le sillabe dei vari versi pare che ce ne siano in numero differente. Se, però, consideriamo soltanto la pronuncia delle parole di ogni verso e possiamo ritmare, segnando con le dita di una mano, ogni singolo suono composto, che sia anche fatto da più sillabe unite fra loro, abbiamo sempre il 3. Ecco che cos'è il ritmo che deve essere sempre uguale come battute, al pari di una musica.

Un altro esempio:

"Su 'l castello di Verona
batte il sole a mezzogiorno,
da la Chiusa al pian rintrona
solitario un suon di corno,

..."


Anche qui, avremmo 8 sillabe nel primo verso, 9 nel secondo, 9 nel terzo e 9 nel quarto. Ma il primo verso avrebbe anche l'articolo il diventato soltanto una 'l per ragioni di musicalità (sarebbe sgraziato pronunciare la sequenza su-il. E, leggendo il tutto nella sua interezza, abbiamo che il ritmo non varia. Basta provare. Abbiamo sempre 4 identiche battute.

Lo stesso discorso potremmo ripetere in questa composizione di Raffaele Castelli dove le battute di musicalità restano comunque 4, seppure le sillabe delle rime non siano di numero uguale.

"Vicoletti ciechi,
stretti e senza sole,
ogni giorno il vento
porta via le parole.

Ormai non c'è più gente,
son vuote strade e case,
non troverai una donna
per dirle una dolce frase.
..."

E' anche chiaro che non occorre scrivere in rima per ottenere una poesia. La narrativa, del resto, spesso è poetica. Oppure si possono scrivere poesie senza alcuna rima, senza battute e senza versi. Tuttavia resta presente una certa musicalità in modo che le parole usate non inciampino le une contro le altre e abbiano, nella pronuncia, un loro valore di suono, oltre che un determinato significato.
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