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Scrivere: poesie

Una tecnica per scrivere poesie
Potrebbe essere ridicolo spiegare come scrivere poesie, però vi è una tecnica che si ricava dall'esame dei componimenti poetici prodotti dai grandissimi personaggi della nostra letteratura. Allora ci si può avvicinare alla poesia usando determinati accorgimenti che non faranno di essa un'arte, ma sono sufficienti per essere espressivi toccando i sentimenti e il cuore di chi legge o ascolta. Vediamo i punti principali di tale tecnica:
  1. utilizzare vocaboli a reazione poetica come sono tutti quelli che trattano di tempo e di luogo;
  2. comporre con i verbi che, preferibilmente e perciò, parlino del passato;
  3. accostare al verbo definizioni di modo e di situazione che non lascino l'azione solitaria a riferire;
  4. usare pochi verbi e fare in maniera che sia il lettore ad aggiungerne come egli ritenga necessario;
  5. accostare elementi che siano fra loro di paragone;
  6. inserire pennellate di colore in una scena talora uniforme oppure a tinta unita.
Adesso analizziamo la prima parte (due strofe) di una poesia di Giosuè Carducci "La leggenda di Teodorico" per verificare la presenza degli elementi da noi considerati:

"Su 'l castello di Verona 
batte il sole a mezzogiorno, 
da la Chiusa al pian rintrona 
solitario un suon di corno, 
mormorando per l'aprico 
verde il grande Adige va; 
ed il re Teodorico 
vecchio e triste al bagno sta. 

Pensa il dí che a Tulna ei venne 
di Crimilde nel cospetto 
e il cozzar di mille antenne 
ne la sala del banchetto, 
quando il ferro d'Ildebrando 
su la donna si calò  
e dal funere nefando 
egli solo ritornò."

In base a ciò che si è detto poc'anzi possiamo rilevare:
  1. i vocaboli a reazione poetica, o meglio i versi, presenti sono, per esempio, "su 'l castello di Verona",  "a mezzogiorno", perché mandano la fantasia e la mente di chi legge a un luogo lontano e a un tempo che tutti conoscono, forse il più considerato nella vita di ogni giorno, quando siamo a metà e ancora non scende la sera;
  2. troviamo il verbo "pensa" che rimanda al passato, come sono sempre i nostri pensieri, oppure "ritornò" che fa riflettere su un altro tempo dell'andata; 
  3. gli aggettivi che qualificano, come nel "solitario suon di corno" oppure le "mille antenne", o il "funere nefando", tutti volti a migliorare il sostantivo;
  4. nei primi quattro versi ci sono solamente due verbi "batte" e "rintrona" a dipingere una situazione di mezzogiorno, quando c'è la pace e la tranquillità e, seppure le azioni sembrano trattare di rumori, in realtà sono soltanto accenni al tempo e al luogo, come avviene sempre nelle poesie;
  5. i paragoni fra due elementi accostati sono "il sole" e "il suon di corno", oppure  "il grande Adige" e "Teodorico", oppure ancora "mille antenne" ed "egli solo";
  6. nella descrizione della prima scena (ciò che succede a Verona) e della seconda (ciò che avvenne a Tulna), il soggetto è sempre Teodorico definito con tre aggettivi anche se in momenti diversi (il presente e il passato), cioè "vecchio e triste" oppure "solo" che rispecchia la solitudine dei grandi capi. Il poeta introduce con pochi versi il protagonista del suo lungo e bellissimo componimento.
La poesia suddetta è riportata, per esteso, insieme a tante altre, nella nostra sezione sulla letteratura (segui il link sulla sommità di questa pagina).
Ora vediamo come si può scrivere una poesia, non per forza sotto forma di versi, ricordando gli elementi di cui abbiamo parlato:

"Qui il tempo non parla, solo ombre sulle pareti delle case e lame di sole che penetrano dai vicoli, a ritmare una presenza. Si stampano disegnando angoli nelle strade, si muovono girando lentamente. Le puoi osservare come se ti parlassero senza fiato, con la precisione di sempre, con il calore che fa evaporare l'umidità della sera passata.
Poi le voci: sono i ragazzi che hanno festeggiato fino a notte, cantato e ballato sorridendo alla loro verde vita, con la gioia di chi non conosce il futuro e lo vorrebbe bello. Eccoli, sono loro, a un angolo della piazza, tutti uguali, come è sempre la gioventù. E quell'allegria distoglie i pensieri, alcuni uccelli cinguettano al nuovo giorno, un albero grande oscura il panorama, un motore viaggia da su, verso il paese. Sul muro dei giardini pochi vecchi sostano, dicono parole, ogni tanto. Si guardano intorno, voltando soltanto la testa, piano. Hanno rughe, aspettano."
Raffaele Castelli 7 dicembre 2011

Poi vi è il modo di esprimersi, per esempio con le rime. E' chiaro che arte non significa tecnica e viceversa, ma conoscere gli strumenti per operare bene già è qualcosa in modo da non uscire di lato alla strada maestra dello scrivere interessando il lettore. Ciò che ogni autore deve tener sempre presente.
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