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Il manoscritto: quante ore al giorno scrivere

Un buon numero di ore al giorno da dedicare alla scrivere
La risposta a un quesito simile, per uno scrittore, è determinata da vari fattori, come è facile intuire:
  • quante pagine si vuole scrivere nell'arco di una giornata;
  • che lunghezza devono avere tali pagine:
  • quanto tempo si ha a disposizione per tuffarsi nella scrittura.
Nei suggerienti che seguono ci riferiamo, sopattutto, a quanto già indicato nei paragrafi relativi agli argomenti di cui sopra.
Se si ammette che la velocità di scrittura sia di una pagina di circa 1800 battute, (spazi inclusi), grosso modo riferibile a una pagina in formato A5 e con 60 caratteri per 30 righe, allora i conteggi sono immediati. Infatti, se si vuole chiudere, come consigliamo sempre, un intero capitolo senza interruzioni di lavoro, quindi 16 pagine, abbiamo che occorrono almeno 4 ore. Esse possono essere ripartite in due fasi, una al mattino e una al pomeriggio, oppure in un unico periodo, preferibilmente al mattino.
C'è chi è capace di scrivere due capitoli al giorno, allora servirebbero 8 ore di tranquillità e lavoro che, però, possono ridursi a 7 se i capitoli diventano lunghi 14 pagine ciascuno.
Non è conveniente spezzare la scrittura di un capitolo in più di due fasi, a meno che non si cambi totalmente scena, ci sia una cesura nel racconto e si possa considerare la continuazione composta di nuovi eventi, descrizioni, personaggi. Diversamente si corre il rischio di impantanarsi in ripetizioni, contraddizioni e confusioni di racconto. E' ovvio che si può scrivere metà capitolo e poi riprendere dopo un intervallo di una mezzora, necessario per ritrovare forza fisica e psichica ma non sufficiente a generare distrazione dal punto in cui si è arrivati. Non è lecito, per la buona riuscita della narrazione, dedicare a essa una o due ore soltanto al giorno. Se capita, si suggerisce di rileggere bene prima di continuare. Comunque che non sia un'abitudine, perché chi legge si accorge come sia stato tutto scritto in momenti diversi e con spirito differente. Il lettore è spesso più sensibile ai cambiamenti di umore dell'autore, rispetto a questi stesso. Quante volte, durante le nostre revisione di testi altrui, abbiamo ricevuto risposte: "non me ne sono accorto", alla domanda di: "come mai, in una parte di un capitolo, sia stato usato un linguaggio più rapido, nervoso, meno appropriato e poco incisivo?"
Colui che scrive, preso dalla foga di raccontare, di fissare le situazioni e con la pressione interiore, (
spesso dovuta alla mancanza di tempo per dedicarsi alla stesura di un romanzo), di non dover dimenticare nulla, non si accorge, effettivamente, dei cambi di stile e degli evidenti errori di narrazione. Ed è un po' come la storia di Ulisse che tappò le orecchie dei propri compagni e si fece legare, perché lui ascoltasse le Sirene, senza esserne ammaliato e ucciso, e loro non potessero sentire. Insomma bisogna riflettere quando si è in grado di poterlo fare, altrimenti non ci si rende conto di commettere sbagli anche grossolani. Per tale ragione i suggerimenti, per chi si dedica alla scrittura, sono interessanti se si conoscono bene prima di mettersi all'opera.
Qualora ti piacesse avere un esempio di romanzo, che ti possa aiutare nella stesura del tuo, vai a questa pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre un'operazione di correzione o di editing, visita questi servizi.

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