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Scrivere: con arte

L'arte nella scrittura
Si può spiegare cosa sia l'arte mutuando alcuni concetti riguardanti una qualunque professione. Ammesso che quella dell'artista possa essere classificata come tale.
Ossia, chi non è capace di creare arte, fa il professore di arte, (ammesso anche che sia possibile insegnare come produrre arte, nel senso proprio del termine), e chi non è in grado di insegnare arte, fa il critico d'arte. Come a significare che esiste una scala di valori, a decrescere, in base a ciò che si riesce a fare: arte, insegnamento dell'arte, critica dell'arte.
Da ciò possiamo trarre, comunque, un interessante concetto, non solo sulle difficoltà delle tre attività, quanto, osservando al contrario, sulla impossibilità di essere critici per chi non conosce l'arte. Ma senza essere così drastici, si può affermare come l'arte sia il massimo dell'espressione comunicativa dell'uomo.
Si è artisti quando si riesce a essere espressivi anche senza usare linguaggi particolari. Nella pittura, nella scultura come nella scrittura. Diversamente non esisterebbe un'arte astratta, per esempio il cubismo, che non rappresenta direttamente il mondo visibile. Oppure la fotografia dovrebbe essere considerata la massima espressione artistica, per quanto essa sa riportare della realtà.
Tentiamo di spiegare, con un esempio, come la comunicazione artistica possa anche prescindere dalle regole del linguaggio scritto:

"Caterina corse al telefono, compose in tutta fretta il numero e attese tre squilli che qualcuno rispondesse. Tremante di paura."

Ed è una buona descrizione di un certo momento della narrazione. Adesso vediamo come scomporre il periodo e farlo diventare astratto, quasi, come nella pittura, e ricomporlo in maniera da essere più espressivo.

"Caterina corse. Compose il numero, il telefono squillò tre volte. Non rispondeva nessuno. Il suo stesso respiro tremava."

E' probabile che a qualcuno piaccia più la prima versione, ma preme far notare come nella seconda ci sia maggiore partecipazione del lettore all'intensità emotiva del momento. Perché non viene detto tutto ed esplicitamente come nel periodo precedente. Molto si lascia intendere, senza dirlo. Ad esempio, la fretta della prima versione qui scompare, anche se si avverte. E perciò riteniamo che ci sia più espressività. Siccome l'espressività è propria dell'arte, allora può anche essere più pregno di arte, appunto, il secondo periodo.
Con tutti i limiti di cui si è detto all'inizio.
Per un bravo scrittore, comunque, è necessario sempre acquisire mestiere, come si dice in un'altra pagina.
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