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Immobili non divisibili (art.720 c.c.)
Quando un immobile ereditato appartenga a più coeredi si pone il problema della divisione dello stesso bene. Se ciò non sia possibile, come comportarsi? A chi potrebbe essere attribuito per intero? E se nessuno vuole chiedere l'attribuzione della altre quote? 
Vediamo in questa pagina come comportarsi e che cosa prevede la legge.

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  • Art.720 del codice civile

Immobili non divisibili

Se nell'eredità vi sono immobili non comodamente divisibili, o il cui frazionamento recherebbe pregiudizio alle ragioni della pubblica economia (722, 846) o dell'igiene, e la divisione dell'intera sostanza non può effettuarsi senza il loro frazionamento, essi devono preferibilmente esser compresi per intero, con addebito dell'eccedenza, nella porzione di uno dei coeredi aventi diritto alla quota maggiore, o anche alle porzioni di più coeredi, se questi ne richiedono congiuntamente l'attribuzione. Se nessuno dei coeredi è a ciò disposto, si fa luogo alla vendita all'incanto (748, 788 p.c.).

  • Commento
I beni ereditati possono essere divisi tra i coeredi, ma non sempre è facile fare un frazionamento nel rispetto di tali quote.
Si ponga il caso di un edificio che abbia un solo ingresso e sia stato progettato e costruito in maniera che non si possa suddividerlo in porzioni, se non a costi elevati, oppure con danno economico alle quote che ne derivano. Ossia il valore delle quote che si ottengono dalla divisione sia inferiore al valore del fabbricato lasciato nelle condizioni precedenti, intero e non frazionato in distinte unità immobiliari. Allora, la norma surriportata prevede due casi di soluzione:
  1. chi abbia la quota maggiore, o il gruppo di coeredi che, sommando le proprie, hanno la quota maggiore e lo richiedono congiuntamente, può ottenere l'attribuzione delle quote residue, pagandole secondo accordi o in base al mercato della zona;
  2. se non vi è accordo fra le parti, si procede alla vendita dell'immibile  e alla ripartizione del denaro ricavato in base alle singole quote dei coeredi.
I coeredi, a parte il diritto di prelazione di cui si parla in un'altra pagina, nel caso che siano fra loro d'accordo, arriveranno davanti al giudice che sceglierà la prima o la seconda strada, in base alla disponibilità dei coeredi che hanno il diritto, per avere la quota maggiore rispetto agli altri, di acquistare le quote degli altri coeredi e ottenere, così, l'intero immobile. Diversamente il giudice nominarà un consulente tecnico che stabilirà il valore del bene per venderlo a terze parti.
Anche nel primo caso, se manca l'accordo sul valore delle quote, il giudice nominerà un CTU, con allungamento della durata della controversia e con aumento delle spese per le parti.
Il suggerimento, in casi di immobili ereditati che non siano divisibili senza arrecare danno all'intero bene, è di avvalersi, prima di arrivare agli avvocati, di chi possa fornire un parere tecnico.
Qualora ti occorresse un software che stabilisca le quote di un'eredità, vai a questa pagina. Se ti può essere utile la nostra consulenza, vai a questa pagina.

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