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Parliamo di piste ciclabili
Una pista ciclabile non è altro che la strada riservata ai velocipedi a pedale, o comunque utilizzata da essi. Non solo quindi le biciclette, ma anche veicoli con tre o quattro ruote. Talora queste piste possono essere usate anche dai pedoni o da automobili. La legge, che stabilisce il regolamento per la definizione delle caratteristiche tecniche, espone le tipologie in ordine decrescente, proprio per stabilire i criteri da seguire per una corretta progettazione.
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Scelta dei luoghi
Anche in questo caso può aiutarci la legge suddetta, ma appare chiaro che nessuno può mai indicare tramite una norma le scelte di un progettista il quale, in base non solo ai requisiti forniti dal committente, in genere un ente pubblico, opera secondo la propria sensibilità, la propria cultura e le proprie esperienze e conoscenze tecniche. 
Dunque, se la destinazione d'uso della pista è quella di decongestionare il traffico automobilistico e consentire ai ciclisti un più sicuro tragitto casa-lavoro o casa-scuola egli deve restringere la progettazione planimetrica ai luoghi che necessitano di tale intervento. Qualora, invece, la pista sarà prevalentemente di tipo turistico può spaziare soprattutto scegliendo i migliori percorsi sotto il profilo ambientale e paesaggistico. In questo caso possono ben integrarsi zone di sosta con le attrezzature utili allo scopo (panchine, alberi, fontane, ecc.).
 
La fattibilità economica
Come in tutti i progetti anche qui è utile considerare la fattibilità economica ed i costi da sostenere in raffronto ai benefici che si avranno con la realizzazione dell'opera. Ciò viene indicato espressamente dalla legge summenzionata. 
Può essere necessario valutare i volumi di traffico, i risparmi di tempo, la sicurezza del percorso, la tranquillità dell'utente. Per le piste di tipo turistico bisogna stimare l'attrazione della struttura, l'uso che ne deriverà, i possibili sviluppi di altri interventi, anche privati, e il miglioramento della qualità della vita della zona interessata. 
Mi diceva un amico della bicicletta che in Italia siamo ancora molto indietro in quanto a sviluppo di piste ciclabili, mentre l'estero europeo è generalmente molto meglio attrezzato. 
Una considerazione importante da non sottovalutare riguarda l'attività sportiva che viene stimolata con un buon progetto sia dal punto di vista funzionale che ambientale, oltre al sicuro benessere fisiologico che ne deriva per bambini, giovani e anche anziani.
 
Le caratteristiche tecniche
Il Decreto Ministeriale n.557 del 1999 detta numerose caratteristiche tecniche che devono avere le piste ciclabili, in base alle varie tipologie d'uso previste, oltre che le dimensioni, le forme, i segnali, i materiali. Un progettista non può, pertanto, fare a meno di studiarsi tali norme, anche se esse, raccolte in soli 13 articoli, non possono essere esaustive del problema. 
A tal proposito sarebbe utile leggersi il codice della strada (raccolto nel nostro sito in varie pagine per la lunghezza del testo) ed anche il regolanento di attuazione. 
Molte altre caratteristiche bisogna desumerle dalle progettazioni similari, dal buon senso, ma soprattutto dalla sensibilità urbanistica dell'ideatore. Per qualunque uso bisogna sempre armonizzare con l'intorno specifico il disegno e la realizzazione dell'opera perchè essa possa definirsi compiutamente architettura. In caso contrario si farebbe forse più un danno agli utenti che un favore ai ciclisti. 
Accanto, perciò, alla larghezza del corpo stradale, alla pendenza massima, al fondo, ai raggi di curvatura, agli incroci, bisogna studiare con attenzione il rapporto con l'ambiente. Sia che si tratti di verde esterno al centro urbano, che di elementi plastici costruiti dall'uomo, sempre è importante fornire un perchè alle scelte progettuali. Solo così il successo dell'intervento, sia dal punto di vista politico, che dal punto di vista tecnico può essere sicuro.