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Il manoscritto: come decidere il punto di vista della narrazione


Con riferimento a quanto si dice nel sito wikihow, come per il resto di questa guida, estraiamo quanto segue:

"Decidi che punto di vista usare per narrare la storia. Il punto di vista è molto importante nei romanzi... Anche se i punti di vista e la narrazione sono argomenti complessi, le scelte di base sono prima persona, terza persona limitata, terza persona obiettiva e terza persona onnisciente. ..."

La narrazione di un testo può avvenire in maniera diversa, secondo il punto di vista scelto dallo scrittore. Sebbene ci siano quattro modi differenti di punti di vista, in realtà i più usati sono soltanto due, in prima persona e in terza persona del tipo onnisciente. Vediamo le differenze, con i pregi e i difetti di ciascuno.
  1. Punto di vista in prima persona
  • pregi: si tratta di un metodo di narrazione adatto ai testi autobiografici dove, ovviamente, chi scrive è lo stesso personaggio principale della storia raccontata, è lui il soggetto delle azioni che scandiscono il proseguire del racconto. Ma è utilizzato, come tecnica descrittiva, anche per coinvolgere il lettore in modo che si senta più vicino al narratore. Costui diventa quasi un confidente che illustra, a chi legge, una storia vissuta;
  • difetti: il narratore non potrà mai sapere che cosa passa nella mente di altri personaggi, se non come impressioni che osserva e rileva dai comportamenti altrui o dalle modifiche fisiche del momento; inoltre, quando è assente sulla scena, potrà riferire situazioni a lui svelate successivamente da altri personaggi; e di ciò dovrà farne menzione, per non confondere il lettore, ossia ci vuole un po' di attenzione a non cadere nell'errore tecnico di essere impossibilitato a sapere ciò che si scrive; non si dimentichi che i lettori sono molto attenti alla logica della storia narrata.
  1. Punto di vista in terza persona limitata
  • pregi: il metodo consente di essere distaccato da quanto succede nella storia, perché essa è narrata da uno dei personaggi e ciò consente di esprimere ciò che costui vede, sente, pensa; si genera, così, la vicinanza del lettore con un elemento presente nel libro, ugualmente come poteva avvenire nella prima persona con lo stesso scrittore, ma con la caratteristica che qui il fascino si ripercuote direttamente sul personaggio al centro della trama e ciò lo rende simpatico e amichevole; il metodo è utile soprattutto quando si scrivono libri di una stessa serie con il medesimo personaggio chiave che rimane sempre sulla scena;
  • difetti: come nel caso della prima persona, il personaggio che narra non potrà mai sapere direttamente e descrivere i pensieri di altri personaggi, se non con artifici, come nel caso precedente, per cui a lui gli sarebbero raccontati da qualcun altro.
  1. Punto di vista della terza persona obiettiva
  • pregi: pochi, difatti la narrazione è quasi asettica, priva di interpretazioni delle emozioni e dei pensieri al momento presenti nella mente dei personaggi; il lettore si sentirà piuttosto staccato da essi e occorre molta capacità per coinvolgerlo;
  • difetti: non ci sono molte possibilità di spaziare nel campo psicologico dei personaggi, tutto è mostrato come se fosse ripreso da una telecamera che osserva ma non indaga per conoscere quale sia la verità nascosta nell'animo di ognuno, il racconto diventa quasi una cronaca.
  1. Punto di vista delle terza persona onnisciente
  • pregi: esiste la possibilità, per lo scrittore, di riferire tutto ciò che si vuole, senza le privazioni o gli inconvenienti che limitano il metodo della prima persona; ritengo che sia il miglior modo di scrivere una storia senza legami o controindicazioni particolari;
  • difetti: qualora si desideri creare un coinvolgimento con il lettore, specialmente nei casi, oltre alle autobiografie, di thriller o di gialli in cui vogliamo dare la presenza di chi scrive sulla scena, questo metodo di narrazione è meno indicato rispetto a quella della prima persona.
Come si è notato, esistono casi e casi per cui serve un metodo o l'altro. Il punto di vista è importante e, per chi è esordiente, occorre un po' di esperienza nella scelta. Come consiglio, dunque, direi che sia la migliore soluzione il punto di vista indicato al n.4 che consente maggiore libertà espressiva, senza doversi impantanare involontariamente e commettere errori, dimenticando di non poter scrivere di cose ignote al narratore del momento.
Gli errori che esamineremo sono quelli elencati negli argomenti sottoriportati. Per leggere i consigli volti a scovare ciascuno di essi, si rimanda all'elenco del manoscritto, in modo da accedere alle rispettive pagine.

Guida per la scrittrice e lo scrittore

  • Ecco come iniziare a scrivere
    • Scegli ambientazione e trama
    • I punti di vista della narrazione
    • Delinea la storia da narrare
    • Inizia con la bozza
    • Il libro diviso in parti
    • Rileggi i dialoghi ad alta voce
    • L'azione sia plausibile
    • Una pausa è necessaria
    • Rileggi il manoscritto
    • Ricontrolla la bozza
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