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Figure retoriche: la sinonimia

Sinonimia
Il termine deriva dal greco antico e significa, letteralmente, comunanza di nome.
Si tratta di una figura retorica che consiste nell'utilizzo di due o più parole di significato uguale, che si chiamano appunto sinonimi, all'interno del medesimo testo.
Essa serve, soprattutto, a evitare che ci siano ripetizioni di suoni uguali, ma è anche utile per comporre con maggiore armonia uno scritto, onde evitare disturbi nella lettura e renderla più fantasiosa. I sinonimi non sempre devono essere del tutto uguali, come senso, perché l'equivalenza comunque tende ad aggiungere qualcosa al primo significato o a modificarlo lievemente.
Ecco un esempio di sinonimia in uno stesso periodo:

"Fuori nevicava e Arturo era dietro i vetri da dove osservava il mondo. Guardava il cielo grigio e chiaro, i campi bianchi e la gente, poca, che passava nelle strade. Vedeva qualche uccellino sui rami già pesanti e scrutava se ci fosse chi avesse fame: per loro ci sarebbe stata una briciola di pane."

Quattro verbi sinonimi per dire che Arturo aveva gli occhi puntati fuori (un'altra sinonimia).
Che ne sarebbe stato del testo se si fosse detto sempre che lo stesso soggetto osservava? Ci rifiutiamo di scrivere il brano modificato con un unico verbo: troppo pesante, ripetitivo, scorretto e banale. Proprio il contrario di come uno scrittore dovrebbe essere per interessare chi legge.
Qualora desiderassi verificare che cosa sono le figure retoriche e come si possano utilizzare nella narrativa, in un esempio di romanzo che ti aiuti nella stesura del tuo, vai a questa pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre un'operazione di correzione o di editing, o qualunque altro tipo di consiglio per pubblicarlo, visita questi nostri servizi.

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