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Figure retoriche: la preterizione

Preterizione
Il termine deriva da un verbo latino e significa, letteralmente, andare oltre
Dal solito vocabolario della lingua italiana preleviamo questa definizione:

"Figura retorica con la quale si finge di non voler dire una cosa nel momento stesso in cui si dice."

Ossia una forma espressiva che è molto usata nell'arte oratoria, nelle controversie giudiziarie e nella politica. Proprio per la capacità di affermare senza essere invadenti, oppure di dire senza dire. Meno nella poesia, mentre nella narrativa può avere un posto specifico secondo la trama e la situazione del racconto.
Ecco un esempio di preterizione:

"Quando ho visto il bagliore che mi illuminava la faccia e mi abbagliava gli occhi, nella notte e in mezzo alla strada, non ti dico che ho avuto un terrore che ancora non mi passa del tutto."

Nello stesso momento che si sostiene di non dire del terrore, in verità lo si afferma con molta evidenza.
Vediamo l'esempio, ora di chi cerca di non vuole essere offensivo:

"Il nostro avversario è di una semplicità tale che non dico che egli sia sprovveduto, ma si capisce bene il suo pensiero."

In realtà si dice chiaramente come l'avversario sia uno sprovveduto.
Talora questa figura retorica è utilizzata per scene o situazioni che siano di un qualche effetto comico o umoristico.
È chiaro che tale tipologia di espressione può essere ugualmente individuata come materia di querela, se utilizzata per offendere qualcuno nella vita di tutti i giorni.
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