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Figure retoriche: la litote

Litote
Il termine deriva dal greco antico e significa, letteralmente, attenuazione.
Dal vocabolario della lingua italiana preleviamo la seguente definizione:

"Figura retorica consistente nell'usare un'espressione che attenua l'enunciato negando il contrario di esso."

La litote può avere lo scopo di attenuazione ma anche di enfasi, di eufemismo o ironia per le quali caratteristiche si rimanda alle pagine relative.
Ecco un esempio di litote:

"Paolo sarebbe una persona squisita se non fosse che è poco attento alle involontarie offese verso gli altri."

In grassetto la litote che attenua il concetto che Paolo sia disattento completamente e parli a vanvera.
Vediamo un altro esempio in cui ci sia, al contrario, un intento di enfatizzare:

"Roberto, l'ultimo arrivato al laboratorio scientifico della nostra società, non è affatto meno brillante di tutti coloro che si spacciano per bravi ricercatori."

Dove si vuol significare che Roberto sia il più brillante di tutti.
Parimenti ci sono i casi di eufemismo e di ironia, quando si nega il contrario per un determinato scopo, in modo tale che la litote quelle comprende con questo tipo di espressioni.
La litote si usa sia nella poesia che nella prosa, con frequenza simile, anche se nella narrativa acquista un posto particolare nello stile dello scrittore.
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