Il termine, dal greco antico, significa letteralmente mancanza.
Si tratta di una figura retorica che consiste nell'omissione, all'interno di una frase, di uno o più parole che la costruzione grammaticale richiederebbe e che sia possibile sottintendere.
L'effetto che si ottiene è di concisione, perciò l'ellissi è frequente nei proverbi, nei modi di dire, o nei titoli di argomenti. Ma non solo.
Ecco un esempio in cui manca una parte del verbo:

"Arrivata la comitiva che passerà un mese di vacanze nel nostro paese."

Abbiamo arrivata in luogo di è arrivata.
Oppure nel seguente periodo:

"La barca a vela viaggiava speditamente, si vedeva a occhio nudo. Vento in poppa."

Nella seconda frase manca il verbo che potrebbe essere, sottinteso, aveva.
Come avviene in tutti quei casi in cui la proposizione appare priva di elementi essenziali al racconto. Ma molto più efficace se sia possibile evitare ciò che è evidente, perché la narrazione viaggia con maggiore speditezza, e senza noia, verso la conclusione del concetto. L'ellissi è usata sia in poesia che in narrativa.
Dunque non sono da considerare errori quelli che fanno riferimento a questa raffinata figura retorica che rileva anche il carattere e lo stile particolare dello scrittore. Soprattutto quando i termini mancanti sarebbero non soltanto inessenziali, quanto sovrabbondanti e di ostacolo al ritmo del periodo.
Qualora desiderassi verificare che cosa sono le figure retoriche e come si possano utilizzare nella narrativa, in un esempio di romanzo che ti aiuti nella stesura del tuo, vai a questa pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre un'operazione di correzione o di editing, o qualunque altro tipo di consiglio per pubblicarlo, visita questi nostri servizi.

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