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Figure retoriche: l'asindeto

Asindeto
Il termine, dal greco antico, significa letteralmente slegato.
Ecco la definizione che leggiamo sul vocabolario della lingua italiana:

"Mancanza di congiunzioni coordinative fra parole e frasi."

Ossia il contrario di polisindeto.
Una frase che esemplifica l'asindeto è la seguente:

"Strinse tra le mani il documento scottante, lo lesse di nuovo, lo piegò, lo infilò nella tasca del gilet, s'incamminò furioso, scomparve."

Mancano del tutto le congiunzioni tra le varie azioni descritte. Non c'è altro tra esse che la virgola.
Si usa questa figura retorica per evitare di mettere insieme le singole azioni, accomunarle, per slegarle, come dice la traduzione dall'originale parola greca, per esprimere una sequenza distaccata di ogni comportamento. E' utile per intensificare un determinato stato d'animo che sarebbe troppo descrittivo, se esistessero le copule tra i vari verbi, e molto meno espressivo.
Può essere usato, l'asindeto, sia in poesia che nella narrativa con uguale effetto, soprattutto di velocizzazione delle azioni. Perciò è una forma retorica tipica dei romanzi gialli e dei thriller.
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