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Distanze per pozzi, cisterne, fosse e tubi (art.889 c.c.)
Per le opere interrate e per gli impianti tecnici esiste una distanza precisa da rispettare dai confini. Come pure è preciso il modo di misurarla. Molto spesso non ci si fa caso quando si realizzano questi lavori sui divisori con altre proprietà. Allora, in caso di danni, si potrebbe essere costretti a cambiare la disposizione delle tubazioni.

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LIBRO III - DELLA PROPRIETA'
TITOLO II - Della proprietà
Capo II - Della proprietà fondiaria
Sezione VI - Delle distanze nelle costruzioni, piantagioni e scavi, e dei muri, fossi e siepi interposti tra i fondi

  • Art.889 del codice civile

Distanze per pozzi, cisterne, fosse e tubi

Chi vuole aprire pozzi, cisterne, fosse di latrina o di concime presso il confine, anche se su questo si trova un muro divisorio, deve osservare la distanza di almeno due metri tra il confine e il punto più vicino del perimetro interno delle opere predette. 
Per tubi d'acqua pura o lurida, per quelli del gas e simili e loro diramazioni deve osservarsi la distanza di almeno un metro dal confine. 
Sono salve in ogni caso le disposizioni dei regolamenti locali. 


  • Commento
La distanza minima di due metri tra le costruzioni di pozzi, cisterne, fosse, tubi, e il limite di confine dei lotti di propietari diversi deve essere rispettata anche se ci sia un muro divisorio fra i due fondi. Si noti che si parla di fosse e non di fossi qualsiasi, come è invece specificato nell'articolo 891.
L'articolo parla di perimetro interno di queste opere. Dunque la misurazione va presa considerando lo spessore che non incide sulle distanze. Difatti potrebbero essere necessari muri piuttosto grossi per questioni tecniche. Le opere citate sono da ritenersi interrate, anche se la condizione non è espressamente citata, diversamente ci sarebbe contraddizione con la norma generale sulle distanze di cui all'articolo 873. A tale proposito ciò che si costruisce nel sottoscuolo non è ritenuto, dal codice civile, come costruzione.
Diverso è il discorso per i tubi dell'acqua, quelli di scarico, del gas e di altri impianti tecnici. Allora la distanza da rispettare è di un metro dal confine. Nel caso di muri comuni si deve valutare il limite di proprietà posto alla metà dello spessore murario. Quindi, un impianto elettrico oppure di acqua potabile di una casa, per esempio, non può correre lungo una parete divisoria con un diverso prprietario, a meno che tale muro non abbia uno spessore di oltre due metri.
Qualora vi siano disposizioni comunali e locali differenti, si può ovviare al rispetto di queste distanze, ma occrre in ogni caso seguire quanto da esse riferito.

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