Che cosa occorre
Per poter iniziare una campagna di scavi
è necessario, come si dice in altre pagine di questa sezione, avere la
disponibilità di un istituto di ricerca o dell'università. Naturalmente
poi occorrono i permessi: la concessione alla ricerca
della Soprintendenza e il benestare del Comune. Ma prima di tutto ciò,
con il responsabile scientifico delle opere, siano rilievi, scavi ed
eventuali restauri, è necessario un sopralluogo.
Si
tratta di
individuare il sito nel quale intervenire, ed è perciò necessario
costruire una carta di ciò che esiste a livello del suolo, ciò che si
vede e dove si presume, qualora non vi siano ruderi del tutto a vista,
che ci possono essere dei resti sotto il livello del terreno. E' un
primo momento, in cui non ancora si portino gli strumenti necessari a
prospezioni geologiche e a rilievi con GPS, ma importante per
visualizzare l'area, stabilire con che attrezzature intervenire e quali
elementi utilizzare anche nella relazione da presentare, allegata
alla domanda, alla Soprintendenza.
Per tale ragione occorre
equipaggiarsi opportunamente, specialmente se bisogna salire su zone di
montagna, come spesso succede per i centri abitati dell'antico Sannio.
Perciò scarponcini con carrarmato, indumenti che non si rovinino contro
i rovi, giacche a vento nel caso di stagione fresca e un bastone. E'
sempre
meglio scegliere l'autunno se non l'inizio dell'inverno quando la
vegetazione è poca e senza foglie. Questo per vedere più liberamente la
situazione e fotografare con più panorama possibile.
Occorrono anche:
- un metro, soprattutto quello triplo adatto alle misurazioni in altezza di mura di cinta, sempre presenti nelle zone sannitiche;
- una
macchina fotografica, non dimenticare di avere le batterie cariche, è
meglio abbondare di immagini fra cui scegliere le migliori;
- una
cartina topografica su cui appuntare ciò che interessa, anche un
circuito, per esempio, di cinta murarie da poi rilevare con precisione;
- un binocolo.
Come utilizzare il sopralluogo
Si deve intervenire in più persone per ovvi motivi. Fra essi ci
devono essere gli organizzatori della campagna, siano essi volontari o
meno, i responsabili dell'università e coloro che devono dedicarsi alle
prospezioni geologiche. Queste, per leggere che cosa si nasconda sotto
il terreno, sono le figure maggiormente interessate in questa fase
perché sono quelle che proveranno la fattibilità dell'intervento di
scavo. Nessuna Soprintendenza autorizzerà ciò senza che ci sia una
relazione che dimostri la necessità di scavare.
Le fotografie devono
essere il più possibili indicative e tecniche. Perciò non servono che
siano di qualche effetto grafico, quanto che abbiano il riferimento
dimensionale, a ciò serve il metro da riprendere nell'immagine
stessa. E' molto importante, a tal fine, che sia una giornata di sole:
la nuvolosità, difatti, rende tutto molto più piatto e le ombre, poco
nette, non fanno capire la profondità dei soggetti fotografati. Il
sole, per quanto possibile, che sia di fianco e comunque non frontale
all'operatore. Per questo bisogna anche scegliere se sia opportuno fare
il sopralluogo di mattina o di pomeriggio, oppure se trattenersi tutto
il giorno sul posto, qualora lo si ritenga necessario. Per le zone
non molto estese può bastare una mezza giornata, per le altre forse
sarà necessario anche più di un solo giorno.
E' bene segnare sulla
cartina il luogo delle singole fotografie in modo che, nella
relazione che si appronterà, siano indicate le singole immagini e la
direzione del punto di vista. Gli appunti, anche se scritti sul posto,
devono essere subito raccolti e scelti a casa, per evitare di
dimenticare ciò che non può restare a fondo nella mente. Questi luoghi,
non ancora del tutto memorizzabili perché con poche emergenze visibili,
non restano a lungo nella mente. Anche se necessario si può tornare per
un secondo e per successivi sopralluoghi.
Sono informazioni che chi
abbia già organizzato campagne di scavi, conosce, tuttavia sono
utili per il personale che aiuta il direttore scientifico. Perché un
professore universitario sa bene come procedere.
Il passo successivo
è il rilievo con strumenti di misura elettronici e digitali, e la
prospezione geologica con attrezzature adatte alla natura del terreno.