Archeologia
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I ruderi, come interpretare i muri
 
I ruderi
Come definire un rudere
Chi sappia definire l'architettura, sarà anche facilmente in grado di capire che cosa sia un rudere. Per tale ragione è necessario leggersi ciò che si è detto nella pagina che riguarda gli elementi dell'architettura. Qui si riportano seppure senza discutere di essi:
  • elementi plastici
  • elementi spaziali
  • fatti funzionali
  • rapporti con l'intorno specifico.
Dopo uno scavo archeologico vengono alla luce alcune composizioni che hanno vari elementi distinguibili, mentre altri sono del tutto assenti oppure riconoscibili soltanto dopo un'analisi che deve essere consequenziale e tecnica insieme.
Nel rudere mancano gli elementi spaziali, anche se non sempre. Per esempio un muro di una casa non avrà più il suo ambiente interno ben definito. Mancano i rapporti con l'intorno specifico, oppure si sono deteriorati per la distruzione dello stesso nei secoli. Mancano quasi sempre i fatti funzionali.
Se questo particolare bisogna porre l'attenzione. La funzione si è persa. Un muro di una fortificazione non svolge più tale compito, non soltanto perché poche parti sono ancora in posto, ma proprio perché l'uomo non usa più la struttura portata alla luce. E questo riguarda la funzione primaria, quella che si riferisce all'uso di un qualcosa, (come un ciucchiaio serve a prendere parte del minestrone e portarlo alla bocca). Diversamente avviene per la funzione secondaria, quella che riguarda l'aspetto simbolico e culturale dell'opera, almeno del momento in cui fu costuita.
Tuttavia se ne è aggiunta una differente che ugualmente ha un carattere figurativo. E si pensi alle strade di Pompei, al suo foro, alle sue case, alla sua arena. Si potrebbe dire che tutte queste architetture, pur mancando di alcuni elementi pastici e spaziali, (l'arena non ha tutte le gradinate come un tempo), non siano di grande comunicazione e di suggestività?
Sì, proprio queste ono le funzioni secondarie che, una volta assenti, si possono trovare ora, modificate, nel rudere.

Interpretare un muro 
A tale proposito si può passare alla interpretazione di un muro che, isolato o meno, non abbia più evidente la sua funzione primaria. Come la ritroviamo?
Occorre formulare delle ipotesi che dipendono dal contesto, dall'esame dei particolari, dallo studio delle situazioni simili, dalla cultura di chi si esprime. Ma sempre bisogna riferirsi a indizi che siano fra loro logici e coerenti.
Pertanto un muro, ad esempio, potrebbe avere avuto le seguenti distinte funzioni primarie:
  1. come parete o struttura di una costruzione, per esempio di una casa;
  2. come recinzione di un terreno, in qualità di confine;
  3. come fortificazione di ciò che è dentro l'area recintata;
  4. come spalla di un ponte in muratura;
  5. come sostegno delle terre;
  6. come struttura di un passaggio o di una strada;
  7. come elemento soltanto simbolico, per esempio in un monumento;
  8. come paravento e difesa dal clima.
Ce ne sarebbero delle altre che però possono ricondursi all'elenco citato. Dunque, si può sostenere sempre e comunque che un muro sia una fortificazione, per esempio, in uno scavo archeologico di aree sannitiche? Pare proprio di no, come si è cercato di dimostrare con l'analisi di una strada.
Occorrono, a chi opera in archeologia, gli elementi culturali per capire l'urbanistica e l'architettura. Senza la tecnica tutto appare simile e gli errori, moltissimi anche da parte di chi si sente preparato a interpretare il passato, sono all'ordine dle giorno.

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