Archeologia
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Le mura megalitiche di Castel Morrone, nella Campania
 

La cinta muraria

I resti

Castel Morrone, località della Campania, coni poco meno di quattromila abitanti, ha nel suo territorio resti di mura megalitiche sannitiche. Come per altri casi simili, per esempio nel Molise, sul monte Caraceno, nei pressi di Pietrabbondante, si possono notare come i massi siano di rorma qualsiasi. Poco lavorati, forse affatto, se si considera che alcuni di essi, i quali mostrano spigoli più vivi, possano essere solamente effetto della natura. Difatti non si spiega come mai i blocchi superiori siano, invece, alquanto amorfi. Potrebbe anche essere probabile che la lavorazione, oltremodo faticosa ed eseguita con attrezzi inadatti, sia stata abbandonata nel corso dell'opera, appena dopo i ricorsi di fondazione. Si consideri che il perimetro di questa cinta muraria era di circa tre, forse cinque chilometri. Dunque lavoro molto lungo nel tempo, specie se ci si riferisce all'epoca. E qui ritorna il problema della datazione.
In questo caso utilizziamo lo stesso ragionamento sulla tecnologia più volte affrontato. Per cui è da escludere che siano state costruite cinte murarie simili in periodi in cui era iniziata la prima guerra fra Romani e Sanniti, ossia nel IV secolo avanti Cristo. Bisogna per forza riferirsi a secoli prima.

imagine dei resti delle mura sannitiche di Castel Morrone, in Campania
Resti di mura di cinta megalitiche che richiamano alla mente altre mura di altri luoghi del Sannio
(immagine prelevata dal sito http://www.archemail.it/caserta.htm)

L'area

Come per altre aree nelle quali si cerca con parecchie difficoltà, soprattutto burocratiche, di eseguire degli scavi per conoscere la storia di questi luoghi ancora misteriosi, anche a Castel Morrone il sito è visitabile liberamente. E questo sarebbe un bene. Ma a giudicare dai tanti massi che si scorgono nelle vicinanze dell'immagine sopra riportata, caduti per incuria e non solo per terremoti e motivi esterni, c'è da chiedersi quando sarà possibile aiutare le testimonianze del passato a continuare a vivere. 
Già si è detto dei volontari, giovani soprattutto, che molti ce ne sono in attesa di poter lavorare agli scavi gratuitamente. Forse è necessario rivedere la procedura che, per la concessione di ricerca, chiede l'intervento di una università è un centro di ricerca. Oppure è interessante capire che cosa potrebbe succedere se ciò venisse imposto come vincolo di legge. No avremmo sicuramente incuria e siti archeologici abbandonati mentre molti paesi del sud Italia si spopolano, oppure non hanno risorse per svilupparsi in qualche maniera. Il turismo? E' una possibilità. Tutto è da sfruttare e il Sannio è ricco di monumenti da scoprire, nel vero senso della parola. Da scavare e riportare alla luce.
Forse non sarebbe esatto sostenere che dentro queste cinte murarie non vi è nulla perché, come afferma qualche soprintendenza, gli antichi abitanti vivevano in capanne fatte di paglia e legno. Bene, se così fosse, non si sostenga, di converso, che si tratti di mura dei primi secoli avanti Cristo perché non è possibile armare un esercito di decine di migliaia di uomini, come dice Livio, contro Roma, e poi vivere quasi all'età della pietra. 
Oppure siamo all'età della pietra con riferimento all'epoca della costruzione di queste mura?

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