La cinta muraria I resti Castel Morrone, località della Campania, coni poco meno di
quattromila abitanti, ha nel suo territorio resti di mura megalitiche
sannitiche. Come per altri casi simili, per esempio nel Molise, sul
monte Caraceno, nei pressi di Pietrabbondante, si possono notare come
i massi siano di rorma qualsiasi. Poco lavorati, forse affatto, se si
considera che alcuni di essi, i quali mostrano spigoli più vivi,
possano essere solamente effetto della natura. Difatti non si spiega
come mai i blocchi superiori siano, invece, alquanto amorfi. Potrebbe
anche essere probabile che la lavorazione, oltremodo faticosa ed
eseguita con attrezzi inadatti, sia stata abbandonata nel corso
dell'opera, appena dopo i ricorsi di fondazione. Si consideri che il perimetro di questa cinta muraria era
di circa tre, forse cinque chilometri. Dunque lavoro molto lungo nel
tempo, specie se ci si riferisce all'epoca. E qui ritorna il
problema della datazione. Resti di mura di cinta megalitiche che richiamano alla mente altre mura di altri luoghi del Sannio (immagine prelevata dal sito http://www.archemail.it/caserta.htm) L'area Come per altre aree nelle quali si cerca con parecchie
difficoltà, soprattutto burocratiche, di eseguire degli scavi per
conoscere la storia di questi luoghi ancora misteriosi, anche a Castel
Morrone il sito è visitabile liberamente. E questo sarebbe un bene. Ma
a giudicare dai tanti massi che si scorgono nelle vicinanze dell'immagine sopra riportata, caduti
per incuria e non solo per terremoti e motivi esterni, c'è da chiedersi
quando sarà possibile aiutare le testimonianze del passato a continuare
a vivere. |
|