Archeologia
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Le mura di cinta megalitiche di Arpino, nel Lazio
 

La civiltà italica e i legami con la Grecia e i Sanniti

Le mura di cinta

Non soltanto la forma dell'arco acuto, a Tirinto, nella foto in basso, usato per una volta a sesto acuto, ma anche le dimensioni dei massi fanno somigliare le due costruzioni che si riportano in queste due immagini. Dunque Arpino come le mura dell'antica civiltà micenea. Le maestranze, come già si è dimostrato in altre circostane su queste pagine, sono venute nelle aree dell'Italia centro-meridionale dalla Grecia. Per cui esiste più che un indizio per una datazione di tutto ciò che sia stato costruito nell'epoca, probabilmente successiva, ma non tanto da farlo appartenere ai primi secoli avanti Cristo, come molti ricercatori pure hanno decretato.
Era allora possibile che ciò che a Micene avveniva durante la metà del secondo millennio a.C. qui da noi fosse stato impostato, come tecnica costruttiva, mille anni dopo? Non occorre rispondere, basta il buon senso. Alcuni hanno datato le mura di Arpino al XIII secolo a.C., analizziamo se ciò sia possibile. 
Si tratta di una tecnologia poligonale, si vedono i massi delle mura in fondo all'arco, di questa immagine della Civitavecchia, e il lato di destra della stessa foto, dove si mostrano con facce a più lati: poligoni appunto. Non pare che la precisione sia la stessa di Alatri, non molto distante da qui. Per tale motivo è ipotizzabile che siamo in un momento precedente. Non si giustifica come mai si sia usata una modalità meno curata dell'altro caso. Ad Alatri, difatti, gli spigoli delle pietre appaiono più netti e, probabilmente, tagliati con strumenti di lavoro maggiormente efficienti. Che significa? Che ad Arpino fossimo ancora nell'età del bronzo. Come ad Alatri verso l'inizio dell'età del ferro. Se fosse così, le mura di questo luogo possono davvero appartenere al XIII secolo a.C. 

mura megalitiche di Arpino, nel Lazio

Le mura megalitiche e l'arco a sesto acuto nell'area archeologica di Civitavecchia, nel comune di Arpino, nel Lazio
(immagine prelevata dal sito http://it.wikipedia.org)

Raffrontiamo queste due fotografie. Le similitudini riguardano:

  • la forma dello spazio individuato dai massi di fianco,
  • la dimensione dei massi che costituiscono le spalle dell'arco e della volta,
  • le mura poligonali che si vedono, nei due casi, in fondo. 

immagine delle mura megalitiche di Tirinto, in Grecia

La volta ad arco acuto delle mura di cinta della città di Tirinto, in Grecia
(immagine prelevata dal sito http://it.wikipedia.org)

Tuttavia le similitudini non si fermano a questi due esempi e, come si è accennato nel titolo di questo articolo, si trovano resti di costruzioni che richiamano Tirinto anche nel territorio propriamente sannitico. In questa immagine, difatti, siamo in Campania dove, a partire dalla seconda metà degli anni duemila, si è portata alla luce un'antichissima città.

le mura megalitiche sannitiche di Trebula Balliensis, in Campania

Le mura megalitiche, (si noti la dimensione dei massi e della porta misurandoli con le persone in visita al sito archeologico),  di Trebula Balliensis, a Pontelatone nell'attuale provincia di Caserta. La porta è del tutto simile, per tipologia, a quella di Arpino ed, entrambe, richiamano la civiltà micenea
(immagine prelevata dal sito http://www.trebulaballiensis.org/)

La possibile datazione 

Come già si è detto nel caso di Roselle, in Toscana, anche qui, ad Arpino, bisogna rilevare come non sia affatto un caso che le similitudini partano proprio da quei luoghi, dall'antica Etruria che, con una lunga costa e il mare a disposizione, riceveva le emigrazioni dalla Grecia. E nemmeno è un caso che questa tipologia costruttiva si trovi lungo una fascia che conduce, come una strada figurativa che investe un territorio ampio e diritto, dal sud della Toscana fino al cuore del Sannio. E proprio lì già doveva esistere un'altra civiltà di mura megalitiche se è vero che la forma poligonale provenga dalla Grecia e sia maggiormente presente nelle aree della Toscana e del Lazio. Come pure la tecnica di mura con massi amorfi provenga dal Sannio e si sia spinta fino alle coste del Lazio, ancora visibile, per esempio, nei resti di alcune mura di cinta di San Felice Circeo.
Come per il caso di Roselle, tuttavia siamo del parere che si debba parlare di un periodo ampio per la datazione delle mura di Arpino: siamo fra il XIII e il X secolo avanti Cristo quando cominciò l'età del ferro e la fusione di attrezzi che fossero in grado di scalfire, con precisione, la pietra.

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