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Selvino (BG)
 


Visitare Selvino 
Se vuoi salire fino a Selvino, duemila abitanti a mille metri di altitudine, devi prendere un pullman da Bergamo, se non hai una tua macchina. Ti porta ad Albino, alla stazione della funivia e da lì parti verso i monti quasi a picco. Perché la strada dal fondovalle del fiume Serio è tortuosa e poco agevole.
Uno spettacolo per chi non soffre di vertigini e sempre che non ci sia vento che può anche capitare di fermarti nel vuoto. La cabina ha un sistema che la mantiene ferma quando le raffiche sono troppo forti. Succede. Poco, a dire il vero. In un anno è capitato una sola volta. E scendi che puoi prendere fiato in tutti i sensi. Sei sulle prealpi Orobiche.
Vedi le case con i tetti di legno, i cornicioni sporgenti, una zona di rivestimento in alto, all'ultimo piano, sempre di legno, scuro. Se non sei abituato a questa zone del nord Italia, ti farà piacere osservare come le civiltà siano differenti. Le Alpi sono tutte così. E cammini lungo le strade pulite, senza traffico, fresche e ampie. Fino alla piazza del municipio. Un fabbricato nuovo che fa da sfondo allo slargo, uno dei pochi in paese. Che qui c'è tanto verde e si può passeggiare in tanti posti diversi, tra gli alberi e le siepi delle case. Molte sono villette singole, ben tenute. Selvino è un posto ricco. La gente sta bene, l'economia tira. Il turismo. Ci sono bar, ristoranti, alberghi e tutto ciò che serve ad accogliere la gente che viene da fuori. Più d'estate che d'inverno, più nei fine settimana che durante, nonostante ci siano delle piste da sci per tutti. Una anche dentro lo stesso paese dove i ragazzini scendono gridando la loro gioia. Non per niente da qui sono venuti fuori alcuni campioni di questo sport.
Mentre cammini, ti pare d'incontrare uno che conosci, visto in tanti altri momenti della tua vita. Sembra che sia lui. Chi? Sandro? Proprio lui, Mazzola che ti manda un brivido dietro la schiena. Il centravanti della grande Inter di Moratti padre. Che scartava come birilli gli avversari e insaccava. Gol!
Senti le grida di felicità di tempi andati.
Ma perché sei qua? Non lui, tu stesso! Ah, già, devi insegnare, che arrivano da questa parti i neolaureati in cerca di occupazione. Nella scuola media, accanto al cimitero. Sì, al centro del paese, dove ci sono anche le strisce per terra, in una piazzetta di fianco, per le bancarelle del mercato. E puoi fare un salto a pregare, a visitare i morti. Un giardino come ce ne sono pochi da altre parti. Sempre lontani dal centro abitato. Che gli anziani non possono raggiungere quando sono ancora in vita.
Un panorama sui monti, da qui, ti fermi a osservare. Ti gusti lo spazio, l'aria che è sempre fresca e pura, senti la gente che parla bene, gentile. Ti rispondono con cortesia, tu non sai tante cose di Selvino e vorresti conoscerle in una mattinata? Le vetrine dei negozi sono ben fornite. Prendi una pizza al forno, è già tardi. Un caffè al bar. Ti avvicini alla funivia che è ora di tornare.
Salirai a Selvino tante altre volte che lassù si è più vicini a Dio. E mai dimenticherai.

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