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Frosolone (IS)
 


Visitare Frosolone  (1)
Frosolone è famoso come paese dei coltelli e delle forbici. Ed effettivamente esistono ancora artigiani che operano in questo settore, anche se alcuni decenni fa non c'era vicolo del centro storico che non avesse una o più botteghe di coltellinai con il tipico tintinnio della forgiatura delle lame.
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L'artigianato tipico è stata la forza trainante dell'economia di questa zona per secoli. Frosolone è un centro abitato di antichissima data. Ancora esistono sulla montagha vicina i resti di mura ciclopiche appartenenti ad un popolo sannita che vi abitò prima che gli antichi Romani lo rendesse schiavo. 
Poi vennero i Longobardi che costruirono la cittadina nella attuale località, un pò più a valle della precedente. Questo durante i secoli V°-VI°-VII° in cui essi si convertirono al cattolicesimo e scelsero S.Michele come patrono. Difatti il cuore del centro storico è il quartiere S.Angelo che domina le coste che scendono quasi a picco, tipico delle città longobarde, verso il vallone sottostante Spalazzo.
Attorno all'anno mille, quando le città si svilupparono enormemente, anche Frosolone conobbe un periodo di grande sviluppo urbano con le costruzioni che si aggregarono al vecchio quartiere espandendosi verso sud. Il risultato è una interessantissima planimetria fatta di strade primarie, secondarie e di vicoletti che le collegano in un ordinato labirinto di stretti spazi urbani da gustare in una passeggiata a piedi. Da visitare, in questo modo, sono i vicoli ciechi, la loro posizione rispetto alla città, i porticati antichi, le entrate al centro storico (le tre porte), le tre piazze principali nei pressi delle tre principali chiese del paese.
Anche le tradizioni sono molto affascinanti: la sfilata dei carri allegorici del primo agosto con la sagra del baccalà con peperoni (un piatto tipico della zona), la festa di S.Antonio Abate, quando i bambini ed anche i grandi girano per le case a cantare una canzone dialettale di buon augurio. 
Ma non bisogna dimenticare i prodotti gastronomici: dai caciocavalli e dalle scamorze fatte con il latte degli allevamenti montani, con le mucche che mangiano le profumatissime erbe dei vasti prati dell'altopiano di Frosolone, dalle salsicce fatte in casa, dai funghi della primavera e dell'autunno, al pane, alla carne, alla frutta genuina delle campagne. 
Un paese da saper leggere, lontano dal chiasso delle città, dal traffico, dove il tempo si è fermato, dove la riflessione, per chi è abituato a pensare, diventa poesia e musica e dove chi sa amare trova il suo ambiente speciale, mentre 
ogni giorno il vento  
porta via le parole. 
Frosolone, 4 marzo 2006 
Raffaele 

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(un'abitazione del centro storico di Frosolone) 
 
  

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