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Visitare Edimburgo La città ha oltre 460'000 abitanti, capitale della Scozia e situata a 70 chilometri da Glascow sulle rive meridionali del Firth of Forth. Appena arrivi, vedi subito il castello. Quando cammini nelle sue strade tutto è in ordine e pulito, pareti colorate e lavorate, traforate. La Old Town conserva il suo aspetto medievale, ti incusiosiscono i materiali delle case, mattoni, come la terracotta, ma vecchia che la collina è di origine vulcanica e da lì dovrebbero provenire. Poi viaggi verso Charlotte Square con la Bute House. Ti fermi a osservare la curvatura del palazzo a tre piani. Poche auto passano, c'è un certo silenzio, solo un pedone sull'altro lato rispetto al tuo. Lo guardi finché non scompare lontano. Ti hanno parlato delel colline. Ne sei molto attratto, la natura della Scozia ti intriga. E' verde, molto, profondamente e intensamente, quasi un cartone animato. O inanimato che poca è la gente che incontri. E' sera quando arrivi a Calton Hill e guardi i panorama dell'intera città sotto di te, mentre all'orizzonte le poche nuvole si colorano di piccoli fuochi accesi. Poi spenti. Sarà l'indomani che andrai fuori, in aperta campagna. Eccola infatti la collina Arthur's seat. E' proprio vero che il verde è più bello di come te lo immaginavi dalle tue parti. Qui c'è più umidità e l'erba è folta. Forse proprio qui arrivò la ragazza di Assisi, hai letto altri capitoli e sei venuto apposta per vedere se l'ambiente raccontato sia, poi, uguale. L'università. L'alloggio per stranieri, per studenti, da qualche parte. Torni in città, è agosto, fa caldo, afoso, c'è gente accalcata lungo le strade. Di che si tratta? Il festival internazionale, opere teatrali e musica. Pure qua, come a Perugia in luglio. Poi anche Edinburgh International Book Festival e allora sei a cavallo. Sì, perché è proprio ciò che cercavi. Un certo autore di queste parti. Come è descritto nel romanzo. Ti muovi a fatica, non solo per fame, qui si mangia carne e tu vuoi un po' di ottima pasta asciutta alla bolognese, con il ragu e il formaggio grattugiato. Se ne parla stasera, adesso devo visitare queste bancarelle, il mercato, i libri. Mi affascinano dovunque mi trovi. Vuoi vedere che, e non concludi. No, in quanto sei preso dai nomi, dai titoli, dai colori, dalle copertine e dagli autori. Anche italiani, per la miseria! Che bello! Poi il quasi miracolo di ciò che cercavi. Tra le tante montagne di volumi, tutti accatastati come pilastri agli angoli dei banconi, vedi qualcosa che conosci. Uguale al tuo, quassù, lontano, eppure così vicino a noi. Giacché le storie sono umane e dovunque può esserci il sentimento. Lo annusi prendendolo che ti si chiede di pagare in lire. Che tipo? Sterline. Dieci? Ti fanno un piccolo sconto, otto. Che mi pare un buon prezzo, soprattutto per la copertina rigida che la tua è morbida. Come? Ho comprato involontariamente un libro che già ho?! Resti senza parole, poi sorridi a te. Scuoti la testa per perdonarti, è quasi di nuovo sera. Dopo cena. Sì. E difatti allora c'è la pace che cercavi per confrontare. Come se il riomanzo di Edimburgo fosse più veritiero, o più europeo. Lo hai tra le mani e lo sfogli, quasi che bastasse così per conoscerlo internamente. Poi hai voglia di continuare le pagine lette. Ci metti meno di un'ora per il prossimo capitolo, quindici pagine, più o meno. Sopra ciascuna, sulla numero pari, un titolo ripetuto: La verità non mi fa paura. Torna al sommario di una gita a... |
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