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Alcamo (TP)
 


Visitare Alcamo 
Quarantaseimila abitanti in prvincia di Trapani abitano questo paesone caratterizzato da un lungo corso centrale e un terrazzo che guarda il mare. Non solo. Da visitare il castello dei conti di Modica con le sue torri rotonde e quadrate, possente e maestoso. Qualcuno potrà ricordare Cielo d'Alcamo, un poeta del XII secolo che scriveva in italiano volgare e autore di Rosa fresca aulentissima. Oppure ti manderà a vedere il teatro dei pupi.  Poi osservi il mare dalla loggia che corre lungo un lato di una piazza all'inizio della cittadina. E ne approfitti per fermarti a prendere un caffè al bar della zona, seduto all'ombra che è caldo e si suda.
Ecco, allora ti accorgi della Sicilia, perché ti si offrono anche alcuni dolcetti fatti con mandorle, miele, canditi e altro che sono troppi gli ingredienti per ricordarli tutti. Ma ti basta così, che è splendido come gusto e come architettura compositiva. Qui anche i dolci sono creati da un progettista.
Poi è la volta del caffè. E ti pare strano che qualcuno ti fissa, ti riconosce, ti chiede se può avere un autografo e ti convinci di essere stato scambiato per altri.
Oppure lui è uno che ha comprato il romanzo che hai tra le dita. Che stringi e che ogni tanto sfogli per confrontare ciò che è scritto con ciò che si vede. E quello là ha notato come la foto tua di scrittore sia molto simile ai lineamenti della tua faccia. Perdiana!
Ma qui non si può più andare in giro! E poi che ci sarei venuto a fare quaggiù se già avrei scritto un romanzo ambientato in Alcamo? Semmai prima.
Devi per forza accettare un liquorino fatto con frutti esotici o che cosa, che quello si offende, sennò. Fai buon viso, non temi di essere preso in giro, del resto chi se ne importa. Perciò rispondi a poche e gradite domande. Vuoi vedere che è un giornalista?
Ma no, proprio un lettore siciliano.
Poi ti alzi, saluti e scatti alcune foto dei luoghi, ma lo sanno che io sono un architetto e dovrei partecipare a un concorso di idee per rimodulare lo spazio dove siamo? questa piazza semiabbandonata? Oppure da restituire a antichi splendori? Che ancora devo studiare la faccenda. Perciò guardo intensamente.
E si fa sera.
Per trovare un ristorante ci vuole davvero parecchio a chiedere e a camminare, fino in fondo al corso dove c'è, pare, uno che ha anche un alberghetto, meno male, altrimenti sarei dovuto scendere fino al mare, mi ahanno avvertit.
C'è una festa tra amici. Un bicchiere dopo l'altro, bianco che qui è famoso per come disseta, quelli sono di un paese vicino, comincia con la p, ma non ricordo. Perchè proprio il vino era abbondante. E così, alla fine, il musicista con la chitarra canta per me, una canzone che parla di scuri e di arabi, antica, forse, oppure fatta da lui stesso, che ha una voce melodiosa e lo abbraccio alla fine. Dopo aver cenato spaghetti con mollica di pane, olio, aglio e alici, se non erro. Che il pesce di secondo era buono e saporito.
Quando salgo per fare il punto della situazione, per vedere che razza di foto ho scattato, mi accorgo che sono sufficienti per progettare una cosa, una piazza, una struttura urbana. Domani me ne torno a casa. Ora leggo un po', che la pancia piena non ti fa dormire.
Qualche insetto mi gironzola intorno, rido ed è facile capire perché, lo leggo sulla copertina del libro: 
Mosche.
 
(il castello dei conti di Modica)
il castello di Alcamo

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