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Vetrina di narrativa: Il disagio dell'alfiere di Arnaldo Manuele

(Scheda inviata dall'autore)

Presentazione opera:

Sinossi

Romanzo di ambientazione storica con una forte caratterizzazione socio-politica. Ho impiegato cinque lunghi anni a scrivere  questo romanzo, cominciando la prima pagina nel Giugno del 2004 e completando l'ultima,  dopo numerose correzioni, integrazioni e ripensamenti e un editing molto serrato e stimolante, nell'agosto del 2009. Il romanzo è ambientato nei primi del novecento, in Sicilia e in Toscana, e dipinge un quadro dell'Italia del governo Giolitti, caratterizzato da una società  nella quale la nobiltà e la borghesia restavano saldamente ancorati ai propri privilegi, con i ceti bassi costretti ad una emigrazione sempre più estesa e incoraggiata dallo stato, e con il movimento socialista e anarchico che si diffonde. E' la storia di un giovane siciliano che forte di una profonda coscienza politica, e di un carattere che gli impedisce di accettare la realtà e di subire il ruolo e le consuetudini che la società cerca di imporre. Il giovane Luca percorre le tappe drammatiche della sua vita secondo un percorso alternativo e irrituale, muovendosi in diagonale, come un alfiere nella scacchiera della sua vita.  Una storia in bilico tra i movimenti anarchici e la dura repressione, tra moti insorgenti e amori sorgenti. Un amore impossibile sullo sfondo delle grandi contraddizioni dei primi del novecento, dal clericalismo  più ortodosso alle teorie evoluzionistiche, dal Liberty al Futurismo, tra trasgressione e morale pubblica. La tematica sociale e l'approfondimento socio-politico del periodo in cui si svolge la storia, la fine dell'ottocento e i primi del novecento, costituiscono il cardine di questo romanzo. L'avvento della modernità stigmatizzato nel manifesto del Futurismo e la Bella Epoque vengono contrapposti alle contraddizioni che lacerano l'Italia: il Nord opposto al Sud, l'immobilità di una struttura sociale conservatrice opposta al vento di cambiamento dei primi movimenti anarchici e socialisti.

I personaggi del romanzo, sono tutti protagonisti nella peculiarità della loro descrizione e nell'approfondimento introspettivo e di immedesimazione dei diversi vissuti. La prosa utilizza volutamente uno stile metaforico, e un lessico ricercato, uno stile narrativo contestualizzato al periodo storico. La stesura del romanzo ha richiesto particolari approfondimenti storici e puntuali ricerche bibliografiche, per assicurare al testo un solido impianto documentale tuttavia, le vicende sono raccontate con una leggerezza che appassiona e incatena alla lettura.  

Il romanzo è dedicato alla figura luminosa di Francisco Ferrer y Guardia, il filosofo pedagogo che fu fucilato a Barcellona nell'Ottobre del 1909. Vittima innocente della repressione scatenata in Spagna dallo Stato e la Chiesa durante la "semana tragica".

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