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stile nello scrivere: gli interrogativi

Gli interrogativi
Le frasi che terminano con il punto interrogativo servono solamente per dare loro una risposta. E sono utili nei saggi e nei libri dal carattere scientifico, come metodo d'insegnamento, per aiutare il discepolo a capire un certo ragionamento. Come se il dubbio fosse sollevato dall'autore a prevenire quello pensato dal lettore. E sia. Anche se non bisogna, nemmeno in questo caso, abbondare, per non dare l'impressione che, in effetti, si voglia dare risposte a sé stessi, come scrittore, e non al lettore.
Nella narrativa, invece, l'interrogativo solleva soltanto dubbi. E le risposte, spesso non fornite perché si tratta di sistemi retorici e pleonastici, creano delle pause che disturbano lo scorrere del racconto. Si provi, allora, a ripetere la stessa frase eliminando il punto interrogativo. Facciamo un esempio.

"A quel punto Paolo, che era stato colto in flagrante, che doveva fare? Ammettere le proprie responsabilità? Oppure negare a costo di apparire vile?"
Trasformiamo la frase:
"A quel punto Paolo, che era stato colto in flagrante, si chiedeva che cosa dovesse fare. Se fosse il caso di ammettere le proprie responsabilità oppure se negare a costo di apparire vile."

Quale delle due è più sciolta e scorrevole? (Qui si può inserire un interrogativo!) La prima che lascia pensare al lettore interrompendo il fluire uniforme del racconto, perciò si chiamano punti, (nel caso interrogativi), o la seconda che narra attribuendo allo stesso Paolo una possibile risposta al dubbio?
O meglio. Nella prima frase abbiamo tre distinti dubbi, quelli indicati dai punti interrogativi. Nella seconda uno solo, quello della scelta di come agire da parte di Paolo. E senza cambiare il significato complessivo del periodo.
Dunque, per una questione anche di economicità del discorso, che è sempre meglio della retorica senza fini, ci si convinca che l'interrogativo deve essere usato solo in rari casi, quando è necessario, oppure quando si voglia fermare appositamente l'attenzione del lettore per qualche attimo. Diversamente se ne faccia a meno.
Naturalmente questo discorso non vale per i dialoghi, dove gli interrogativi abbondano. Come le domande e le risposte.
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