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Scrivere: sostantivizzazione dei verbi


Sostantivizzazione
Non è raro leggere, soprattutto nelle opere di scrittori esordienti (ma non soltanto), verbi che diventano sostantivi nel tentativo di esprimere un concetto per il quale si hanno difficoltà a trovare un vero e proprio nome comune. E' probabile che la nostra lingua non possegga termini appropriati al particolare discorso e ci si affidi a un infinito con l'articolo, ma è bene sapere che questo modo di scrivere non è elegante.
I motivi di tale critica sono svariati, ma basti pensare che chi legge avverte subito un fastidio che  lo riporta alla lingua parlata (come alcuni proverbi: "tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare") e, dunque, a un'espressione inadatta in un libro scritto.
Vediamo alcuni esempi sul tema:

"Il mangiare troppo rovina il gusto dell'appetito."

In questo caso, l'infinito (chiamato anche infinito nominale) diventa sostantivo, come si nota con l'aggiunta dell'articolo. Un verbo, però, indica un'azione, cioè un movimento che modifica un aspetto in continuazione. Significa che si può mangiare in tanti modi differenti e non basta aggiungere "poco" per definire l'azione suddetta. Il sostantivo, invece, è una parola precisa che riporta alla mente qualcosa di statico. L'azione si aggiunge con il verbo, come nell'esempio: "Il fiume scorre". Pertanto è improprio usare un verbo sostantivizzandolo per mancanza, apparente, di altri modi espressivi.
La suddetta frase può essere trasformata in quest'altra più appropriata:

"Se mangi troppo, ti rovini il gusto dell'appetito."

Oppure:

"Chi mangia troppo, si rovina il gusto dell'appetito."

Cioè riportando il verbo alla sua corretta e originaria espressione di un'azione compiuta da un determinato soggetto.
Ugualmente si può trasformare la seguente frase, (in cui è sostantivizzato il participio passato):

"Il suo vissuto era una grande confusione."

in:

"La sua vita, fino a quel momento, era una grande confusione."

Esistono altri modi di sostantivizzare i verbi, specie all'infinito:

1) "Dormire otto ore è importante per vivere bene."
2) "Rispondere a chi saluta è gentilezza."
3) "Gianni pare che abbia il sapere in tasca."

I primi due casi sono maggiormente ammissibili perché, in assenza dell'articolo, i verbi indicano più adeguatamente un'azione. La terza frase, seppure crea meno fastidi che il verbo sostantivizzato non sia all'inizio (cioè è un complemento oggetto e non soggetto), potrebbe diventare più precisa, se la trasformassimo nella seguente:

"Gianni pare che abbia la verità in tasca."

In sostanza, anche se non si voglia modificare la frase, si consiglia di cercare un sostantivo equivalente al concetto che dovrebbe esprimere il verbo sostantivizzato. Di sinonimi la nostra lingua è piena.

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