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Scrivere: l'aggettivo solo, e l'avverbio

Solo
Nel vocabolario italiano si può leggere alla suddetta voce, come primo significato:
  1. che è senza compagnia;
  2. che non ha nessuno accanto, vicino o insieme.
Ci sono almeno altri sette significati simili, sempre come aggettivo. Poi, però, esiste l'avverbio che è identico come parola ma diverso come significato. E vale come soltanto.
Vediamo che succede con una frase:

"Si scatenarono grasse risate fra i presenti, tranne che in Giampiero il quale sorrise solo."

Cioè? Giampiero sorrise da solo oppure sorrise solamente, in contrapposizione alla grassezza delle risate altrui? Equivoco.
E' questo un tipico esempio in cui l'aggettivo si confonde con l'avverbio. Un attento scrittore non deve incorrere nell'errore. E ha la possibilità di cambiare la frase:

"
Si scatenarono grasse risate fra i presenti, tranne che in Giampiero il quale sorrise soltanto."

Durante la scrittura avviene spesso che si usino parole corte, che è anche un buon esempio di cura del testo, ma non si deve perdere di vista la chiarezza.
Dunque, per evitare ambiguità d'interpretazione e dubbi nel lettore, è buon metodo utilizzare solo quando è un aggettivo e soltanto o solamente quando è avverbio.
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