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Scrivere: perfetto, non esiste di più

Perfetto
Quando si scelgono determinati aggettivi qualificativi, bisogna tenere presente che cosa esprimono. Questo per evitare di usarli in maniera disinvolta e senza considerare che potrebbero essere privi di eventuali comparazioni, se non senza maggiorazioni. Il caso che vediamo in questa pagina si riferisce a perfetto.
Vediamo che dice il vocabolario:

"Privo di difetti, errori, mancanze, lacune e simili."

Dunque se un oggetto è privo di difetti, non può essere paragonato a un oggetto simile che sia più perfetto, a esempio.

"Il vaso greco che abbiamo visto al museo era perfetto."

Di più che cosa ci dovrebbe essere? Il perfettissimo? Il superlativo è ancora ammissibile, ma senza esagerare, proprio per quanto detto sopra. Ossia alcuni aggettivi sono già, di per sé, il massimo di ciò che si sta qualificando. Un po' come nel caso seguente:

"L'aereo fu guidato da un secondo pilota per i dolori di testa del primo."

Si potrebbe mai dire dal più secondo pilota? Siamo nel mondo della matematica che non ammette opinioni. Così per l'aggettivo perfetto, che è così e basta. Niente di più e niente di meno. Se proprio occorrano dei paragoni, che si cambi vocabolo: la lingua italiana ha tantissimi sinonimi. Chi scrive con Word, ne può scegliere selezionando la parola e cliccando con il tasto destro del mouse.
Qualora ti piacesse avere un esempio di romanzo, che ti aiuti nella stesura del tuo, vai a questa pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre un'operazione di correzione o di editing, o ti servono altri consigli, visita questi servizi.

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