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Scrivere: Omero e la sua leggenda


Omero
Alcuni critici hanno ipotizzato che il grande Omero non sia mai esistito e le sue ipotetiche opere, l'Iliade e l'Odissea, non siano altro che una serie di racconti popolari messi insieme, sotto forma di poema, da qualcuno che ne ha curato, per così dire, l'editing e la composizione. Insomma Omero potrebbe aver impaginato e ricucito storie note. Un po' come i versi dei cantastorie dei nostri tempi.
Avvolgere nella leggenda chi abbia prodotto così alta saggezza e poesia appare molto stravagante e si ritiene che non debba esserci nemmeno troppo da rispondere. Basterebbe citare quanto si riporta nelle altre apposite pagine sulla produzione letteraria di questo autore. Ma anche il solo mantenere viva l'attenzione con uno stile immutato per pagine e pagine di racconto sotto forma di versi non è qualcosa che si possa fare senza arte. Se gli stessi critici di cui sopra concedono a questo signor Omero la capacità di aver unicamente organizzato il poema servendosi di ciò che già era esistente in altre forme, non è chiaro da che cosa sia generata una tale ipotesi. Del resto non è possibile diminuire il talento e la poesia, ma anche la saggezza di un autore, per il fatto che abbia attinto dalla realtà. Probabilmente molti non immaginano quanto sia più complicato sistemare ciò che esiste, ristrutturarlo, ridargli vita e vigore, rispetto alla progettazione daccapo di qualunque opera al mondo, non soltanto letteraria. Si pensi, tanto per fare un esempio risaputo dagli anziani di oggi, come anche i sarti di una volta impiegassero tempo a scucire vecchi vestiti per rimpicciolirli alla sagoma dei figli dei precedenti proprietari. Mentre avrebbero lavorato molto meno partendo dal tessuto nuovo. Un autore avverte molto più fastidio a riscrivere e rimodellare che non a creare.
Esiste, per la verità, una differenza di stile nel linguaggio dei due poemi di Omero, ma qui ci può benissimo rispondere che uno scrittore cambia il proprio linguaggio e la forma che usa negli anni, a mano a mano che anche la sua età avanza e, con essa, l'esperienza della vita. Oppure si muta il modo di esprimersi in base all'argomento trattato ed è evidente che una guerra (l'Iliade) sia tema diverso da un viaggio avventuroso (l'Odissea). In effetti nel primo caso si simboleggia la costruzione del proprio mondo da parte dei giovani, che sono sempre coloro i quali vogliono battersi per un obiettivo in cui credono, mentre il viaggio di ritorno del secondo caso non rappresenta altro che il ricordo di quanto fu, il passato. Quel tempo che può essere conosciuto soltanto da chi lo abbia già vissuto: chi giovane non è più.
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