Fin da subito
L'uso di questa espressione, che si riferisce a un tempo dell'azione, è usata da molti scrittori esordienti in maniera ripetitiva. Ci sono due problemi che devono essere affrontati, come anche in altre circostanze simili. Il primo riguarda la frequenza di un modo di scrivere, che non deve essere alta. Il lettore s'infastidisce a dover scorrere, con gli occhi, frasi che contengono una composizione di vocaboli identica nel testo. Non importa se ciò avviene dopo parecchie pagine: egli non dimentica ciò che non gradisce. Il secondo si riferisce, invece, alla proprietà di ciò che è detto.
In 'fin da subito' ci sono tre elementi, uno dopo l'atro, che trattano di spazio e di tempo. Viene da ricordate il quo usque tandem latino, ma è tutta un'altra musicalità. Tutte le volte che ci si sofferma su ciò che non porta rapidamente a un senso, si creano delle distrazioni nella lettura.  
Ecco una frase tipica con questa espressione:

"Maria capì, fin da subito, che avrebbe perso la testa per quel ragazzo."

Trasformiamola nella seguente, meno pesante:

"Maria capì ben presto che avrebbe perso la testa per quel ragazzo."

Ecco  anche un altro caso di questo modo di scrivere odioso:

"Fin da subito la situazione dell'esame di anatomia s'incanalò lungo una brutta strada."

Vediamo se non sia più dolce persino la brutta strada:

"La situazione dell'esame di anatomia s'incanalò presto lungo una brutta strada."

C'è da aggiungere che fin da subito potrebbe essere modificato, abbastanza più semplicemente, nel solo  "subito" che risulterebbe ben più celere nel comunicare il tempo dell'azione che ne segue.

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