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Scrivere: i complementi, senza ambiguità

I complementi
A parte il complemento diretto, ossia il complemento oggetto, si possono definire nel modo seguente tutti gli altri: "Sono complementi indiretti quelle parole collegate alla frase da preposizioni semplici o articolate."
In italiano esistono decine, troppe, di complementi. Spesso lo stesso esemplare di complemento può essere interpretato in tanti modi diversi e con sfumature che lo fanno ritenere, senza errore, dell'uno e dell'altro tipo, contemporaneamente. E questo fatto gioca ancora a favore di coloro che definiscono il linguaggio, specialmente quello scritto, come ridicolo. Che fa ridere e che è goffo, strano e impreciso. Certo che non è come la matematica per la quale non sono ammesse opinioni.
Aldilà della distinzione di un certo complemento rispetto a un altro, qui esaminiamo come si può prestare a opinioni, appunto, una determinata frase, con un esempio.

"Per Caterina non si doveva usare il telefono gratuito della facoltà di medicina."

Analizziamo se ci siano ambiguità nella frase suddetta. Per Caterina potrebbe significare secondo Caterina, ossia in base al suo parere. Ma anche a favore di Caterina, per il proprio tornaconto. Oppure ancora, su ordine di Caterina, che lei poteva anche essere addetta al controllo del telefono. Ma anche per rispetto di Caterina. E forse ci sono tanti altri significati con sfumature diverse.
C'è ambiguità, altro che! Dunque, a parte il tipo di complemento, bisogna essere precisi nella forma di comunicazione. Uno scrittore che lascia libertà interpretativa può essere un poeta, semmai, ma non un narratore il quale, invece, deve fornire certezza nel racconto. Né è possibile ammettere tal equivocità nella saggistica, dove ancora maggiore è la puntualità espressiva delle frasi e il rigore scientifico. Quale è la soluzione?
Un autore deve sempre cercare di essere chiaro e distinguibile nelle sue affermazioni, nelle descrizioni, nel periodo scritto. Usando, naturalmente, tutti gli strumenti a sua disposizione, ma senza chiedere in prestito modi di dire della lingua parlata che sono aiutati dalle espressioni del viso, delle mani, dalla voce. Ossia lo scritto è sempre più articolato per essere alla pari di ciò che comunica il parlato. E i percorsi più rapidi portano spesso ad ambiguità, come nel caso esposto.
Che si usino, pertanto, altre parole, periodi più lunghi per dire lo stesso concetto.

"Caterina non voleva risparmiare alle spalle degli altri. Lo riteneva immorale. Nonostante ci fosse un telefono che funzionasse senza gettoni, gratuitamente, alla facoltà di medicina, preferiva andare in una cabina della città per chiamare i suoi in Sardegna."

O una cosa del genere, che è più chiara e leggibile. O, almeno, interpretabile senza equivoci.
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