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Scrivere: certo, aggettivo o avverbio?


Certo, ma che cosa?
L'avverbio, lo leggiamo da qualunque libro di grammatica delle medie, è quella parte invariabile del discorso che modifica il senso del verbo o dell'aggettivo, o anche di un altro avverbio. E ne esistono di vari tipi: di tempo, di luogo, di maniera e altri ancora.
L'uso che spesso si fa di un aggettivo con funzione di avverbio, seppure ammesso dalle regole della nostra lingua, tuttavia potrebbe generare problemi di comprensione del testo.
Analizziamo questa frase:

"Mike era bravo, certo, e viveva a Malta per il suo lavoro di veterinario."

Quel certo che significa? Ossia vale come qualifica di Mike, oppure come ammissione di sicurezza della sua bravura?
E sì, perché quando i significati sono molteplici, come per questa parola, troviamo che l'uso improprio sia da evitare. Ed è facile capire come, nella seguente alternativa, qualora si voglia utilizzare il senso dell'avverbio:

"Mike era bravo, certamente, e viveva a Malta per il suo lavoro di veterinario."

Diversamente si può modificare la frase nel modo che segue, se il reale significato fosse di aggiungere qualcosa al carattere del soggetto:

"Mike era bravo, sicuro di sé, e viveva a Malta per il suo lavoro di veterinario."

Come si può notare, ma ci sono anche altri casi del genere in cui l'aggettivo può essere identico, come vocabolo, al significato di avverbio, bisogna prestare attenzione. Spesso si è oscuri proprio perché chi scrive ritiene di essere, al contrario, chiaro. Perciò non bada a questi inconvenienti linguistici. Quando si conoscono, invece, si saprà come ovviare con pochi interventi di parole.
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