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Editing: il testo

Testo
Ogni casa editrice ha le proprie norme e qualcuna chiede che il primo capoverso (quello cioè che si trova alla prima pagina, o all’inizio di un nuovo capitolo o dopo uno stacco segnalato da una o più righe bianche), sia a filo e solo i successivi rientranti di qualche millimetro. Con Word è possibile impostare tale rientro valido per ogni ritorno a capo. Si veda la pagina che tratta, appunto, di Word e di un modello scaricabile gratis.
Si controlli, ma lo si può fare con il sistema di correzione automatica di Word, quanto segue:
  1. l’accento, sulle e finali e sulle o, sia grave o acuto secondo la fonetica;
  2. ci sia l’accento sulle vocali maiuscole in luogo dell’apostrofo (È, É, À, Ù, Ò, Ì). Per imparare a usare queste caratteristiche di Word si veda la sezione web e pc;
  3. controllare che le note abbiano la prima riga rientrata e portino l’asterisco, se sono collocate a pie' di pagina. La seconda nota su una stessa pagina avrà due asterischi, la terza tre e così via. Se collocate in fondo al capitolo o al volume, le note saranno contrassegnate dal numero in apice. In questo caso, controllare che siano in ordine numerico progressivo. Se si usa Word, le note sono in automatico consequenziali a pie' di pagina;
  4. ridurre il numero dei puntini di sospensione a tre; quando indicano l’espunzione di una parte di testo all’interno di una citazione [...] vanno tra parentesi quadre seguite e precedute da uno spazio. Se la parentesi che chiude è seguita da un segno di interpunzione […], come in questo caso, lo spazio naturalmente non c’è. Nel dialogo anche attenersi a tre puntini di sospensione, come pure per tutte le altre lettere ripetute per versi e simili;
  5. si controllino con attenzione le parole che vanno in corsivo, come i titoli di opere. Talvolta queste si trovano, erroneamente, tra virgolette. Vanno in corsivo i titoli di libri, articoli, opere in generale, le parole e le espressioni straniere non entrate nell’uso e le parole o le espressioni cui si vuole conferire una particolare pregnanza;
  6. bisogna evitare: l’uso dei doppi spazi dopo una parola in corsivo, anche se la parola in corsivo sullo schermo appare un po’ attaccata a quella seguente;
  7. controllare l’uso dei trattini medi spaziati ( – ) per gli incisi. Sostituire i trattini medi spaziati con altro segno grafico (virgole, parentesi, virgolette) nei casi di sovrabbondanza o a fine periodo;
  8. verificare che la forma linguistica sia sintatticamente corretta oltre che scorrevole e adatta alla situazione che presenta. Word consente un controllo automatico di alcune situazioni;
  9. si usino il meno possibile le abbreviazioni. Quelle di misure, da preferire solo se necessario per il tipo di testo, non vanno mai puntate (m, km, cm, mm, g, kg, q, dl, cl, cc, km/h ecc.). Le abbreviazioni come dott., sig., avv. vanno corrette scrivendo la parola per esteso. Per le abbreviazioni in uso nelle bibliografie e nelle note bibliografiche cfr. Bibliografia, Note;
  10. Nell’uso moderno le forme ed, ad, od resistono solo quando la parola che segue comincia rispettivamente con e, a, o. Si potrebbe fare eccezione per ad ogni, ad esempio, ad opera, ad un, ad una, ad esso, ad essa e per altri rari casi suggeriti dall'eufonia. Ma è preferibile astenersi e usare la correzione automatica di Word alla fine del dattiloscritto.
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