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Editing: aggettivi e vocaboli stranieri

Aggettivi e vocaboli stranieri
Bisogna mantenere, per quanto è possibile, la grafia originale del nome straniero. Così per gli aggettivi derivati da essi. Ad esempio: shakespeariano, newyorkese, rosseauiano.
Ci si deve ricordare che nei titoli inglesi le parole richiedono l’iniziale maiuscola, a esclusione degli articoli, delle preposizioni e delle congiunzioni, (eccetto il caso in cui la congiunzione o la preposizione siano la prima o l’ultima parola del titolo).
Nel caso di luoghi di edizione si manterrà, preferibilmente, la forma nella lingua originale. Ad esempio: London, Paris, Philadelphia, (non Londra, Parigi, Filadelfia).
Per la traduzione di parole o frasi intere, sia per capirle che per riportarle in un eventuale componimento in cui si voglia far parlare straniero uno dei personaggi, ci si può servire dello strumento di Google per le traduzioni sul web.
Si noti che solo qualche breve tratto di dialogo o altro può essere riportato in lingua straniera. Se il testo è in italiano, non lo si deve appesantire con locuzioni non del tutto traducibili dal lettore comune. In ogni caso è sempre bene far capire, dal discorso, o da una risposta subito dopo, di che si tratta. Oppure usare le note a pie' di pagina, come è possibile inserirle automaticamente, se si scrive con Word.
Prima di iniziare a dattiloscrivere un qualunque argomento, è opportuno leggersi tutte le norme redazionali riportate in queste pagine, in modo da prevenire comuni errori. Chi scrive per la pubblicazione deve seguire regole diverse dal linguaggio usato in altri casi, non solo riferendoci al parlato.
Per avere un esempio di romanzo, che ti possa aiutare nella stesura del tuo, vai a questa pagina. Se, invece, già hai un manoscritto e ti occorre un'operazione di correzione o di editing, visita la pagina con  il nostro servizio.

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