Come fare
sezione di
www.softwareparadiso.it
software, servizi, informazioni sull'edilizia e la casa
 
Come fare un restauro di un edificio
Parti e argomenti della scheda:
 L'esame della situazione
 Come procedere 
 Materiali 
 Costi e conclusioni
Ogni edificio ha una propria storia e una funzione originaria precisa. Succede che questa possa cambiare nel corso della vita della costruzione. E avviene sia per modifiche all'ambiente circostante, sia per diverse caratteristiche della società del momento. Più una costruzione è vecchia e più essa è soggetta a interpretazioni del suo uso.
Il restauro tende a mantenere vivo l'interesse attorno al fabbricato, nel senso di luogo che serva non solo come simbolo ma come struttura con una definita identità: dove la gente possa svolgere la propria esistenza. Una casa, per esempio, è il posto dove la famiglia trascorre la propria giornata. Come uno stadio lo spazio dove si assiste a una manifestazione sportiva. Nessuno si sognerebbe di trasformare la prima in cava dipietre e il secondo in pascolo per le pecore, (anche se, in modo aberrante, possa succedere).
Ecco, il restauro deve avere come obiettivo di recuperare tutte le funzioni primarie dell'edificio e di allungargli il più possibile la vita.
In queste pagine si forniscono i primi spunti di riflessione per agire correttamente e i primi concetti base da considerare per poter realizzare un valido restauro. Leggendo anche le altre schede si potrà avere una maggiore coscienza di come procedere nel campo dell'edilizia a cui ci riferiamo.
 
Un consiglio: 
Restaurare una costruzione vecchia, se non antica, significa soprattutto ritrovare l'anima di quell'edificio come pure il sentimento di chi l'abbia progettata e realizzata. Significa rispettare i sacrifici di chi ha lavorato per essa e, in definitiva, la storia dell'uomo.
Ogni nuova aggiunta, ongi modifica all'esistente, tenga conto di questo principio e non si commetteranno errori.

Google 
 
Web  www.softwareparadiso.it 
 
 
L'esame della situazione
Prima di addentrarsi nel progetto di un restauro tecnico di una fabbricato, bisogna studiare le condizioni statiche e funzionali dello stesso. Sono necessari sopralluoghi a partire dalle fondazioni e proseguendo con i solai, i muri portanti, le scale e il sottotetto. Da qui si deve esaminare con cura il tetto. Se di legno vanno controllate le travi, se siano ancora forti e sicure, o se abbiano zone marce e pericolose. Così pure le tavole che sorreggono la copertrura.
Qualora ci siano problemi di natura statica, peggio ancora se si è in zona sismica, devono essere prese le precauzioni necessarie a dare alla struttura una corretta stabilità. In altre pagine si forniscono gli opportuni accorgimenti per gli interventi del caso. Qui si indica solo la procedura su come impostare il lavoro del restauro. Naturalmente esso è diverso dalla ristrutturazione la quale prevede anche la modifica di elementi importanti o l'introduzioni di altri non esistenti. Con il restauro s'intende solo la manutenzione e la rivitalizzazione di ciò che esiste nel fabbricato.

 
Come procedere
Dunque, prima di tutto bisogna scegliere da dove cominciare con il recupero della parte strutturale, ammesso che ve ne sia bisogno. Se le fondazioni mostrano segni di cedimenti sono necessari allargamenti della base fondale, catenelle murarie dove le pietre o i mattoni evidenzino scarsa tenuta o lesioni nei materiali, ricostruzioni di aree crollate. In questo caso si usino gli stessi materiali, meglio ancora se, finché possibile, della stessa epoca dell'esistente. Questo non solo per motivi simbolici, quanto per non creare zone troppo resistenti differentemente dal resto.
Qualora siano evidenti infiltrazioni di umidità biogna trovare la causa e ovviare incanalando ciò che penetra nella struttura di base. Si ricordi che l'acqua è un pericolo insidioso per le murature. Giacché ne mina la resistenza portando via, lentamente, i leganti tra le pietre o i mattoni, fino a lasciarli "a secco", con tutti gli inconvenienti di una simile tipologia di parete portante.
Sui muri in elevazioni bisogna cercare, eliminando, se e dove possibile, l'intonaco, le eventuali fratture nei paramenti. In quei punti si allargheranno le zone, etraendo i conci, e si risistemeranno con malta di cemento. Sarà bene usare anche il martello per controllare i punti dove si possa sentire il vuoto interno nei muri stessi. Ogni tanto si facciano dei fori passanti per agganciare i due paramenti.

La tecnica delle colate di latte di cemento nelle zone scollate va usata con attenzione. Mentre molto importante è l'introduzione, senza esagerate demolizioni, secondo la qualità dell'edificio da restaurare, di cordoli all'altezza dei piani. Naturalmente in cemento armato. Sono importantissimi e necessari in zona sismica. Qualora si debbano sostituire i solai, allora si possono immettere anche se solo su metà del muro esterno. Con la calusola che si facciamo dei fori quasi del tutto passanti all'altezza delle travi. In modo da lasciare, se necessario per la forma esterna del fabbricato, i mattoni o le pietre originarie a vista.
Per il tetto, se di legno, non si abbia la poco brillante idea di sostituirlo con uno in cemento armato: troppo rigido rispetto al resto, come documentato dai crolli in zone sismiche. Esso potrebbe pesare sul resto del fabbricato e farlo sbriciolare fino alla base. Meglio adottare ancora il legno, con l'avvertimento di ben ammorsarlo alle murature e sistemarlo in maniera che travi e tavole siano un tutt'uno. Una sorta di catena e di scatola che abbia la stessa rigidezza del sottostante edificio.

 
Materiali
I materiali da usare devono essere dello stesso tipo, almeno per quelli a vista, del fabbricato da restaurare. Altrimenti costruiremmo un falso. Anche i pavimenti, se proprio non si hanno a disposizione i precedenti, siano di legno che è il più vicino alla natura di ciò che appartiene al passato. Si adoperino, perciò, maggiormente materiali naturali.
Nel caso di muri di pietra, archi e architravi, non si abbia la pessima idea di scarfirli con sabbiatrici e operazioni simili. Si lascino come sono, anche l'età del fabbricato bisogna che sia visibile e non modificabile. Se si devono evitare polveri dovute allo sfarinamento delle malte a base, un tempo, di calce, si usi pure del cemento e sabbia fina tra i ricorsi dei conci stessi, ponendo attenzione che sia sempre dello stesso colore. Cementi diversi forniscono tonalità differenti.
I colori di ogni cosa restaurata siano simili all'originale.

 
Costi e conclusioni
Il costo di un lavoro di restauro di un edificio non è mai superiore a quello di una ristrutturazione, sempre che non si tratti di opere di alto valore storico, alle quali non ci riferiamo in particolare. Infatti se si recupera ciò che già esiste, non si spende in nuovi materiali, né si deve procedere con demolizioni, trasporto a rifiuto e ricostruzione. Inoltre l'edificio finale avrà la stessa fisionomia di che ha sempre avuto.
Certo che il restauro prevede una preparazione maggiore del tecnico progettista e uno studio superiore rispetto alla facile demolizione del tutto. Cosa non auspicabile soprattutto nelle nostre ricche aree di civiltà e cultura, anche nei centri minori. Ma alla fine la soddisfazione, del committente, come del professionista, sarà ben ripagata.

Torna all'indice di come fare per ulteriori delucidazioni sulla tua ricerca.