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i calabroni nella trave di legno
Una trave di legno di un tetto forata come un formaggio svizzero, leggera come se fosse di polistirolo o di balsa. Le ristrutturazioni talora riservano delle sorprese e la manutenzione ed il controllo, soprattutto delle parti strutturali di una costruzione, sono necessari periodicamente. I pericoli ed i danni possono esserci anche senza preavvisi, provenienti da cause strane o impensabili, come in questo caso dei calabroni.
 

Uno strano rumore nel tetto 
Questo era ciò che attrasse la mia curiosità durante la ristrutturazione di un vecchio edificio nella zona storica di una piccola cittadina del centro Italia. Sentivo come una motosega in lontananza, anzi vicina, ma quasi attutita da un qualche materiale isolante. Pareva uno sciame d'api, ma non si vedeva nulla, solo questo rumore di fondo. 
 
Il calabrone 
Un calabrone volava basso sopra la testa dei due muratori che stavano sostituendo le tavole della copertura. Dava loro fastidio, subiva dei colpi con le mani degli operai che cercavano di scansarli dalla loro faccia, ma non se ne andava. Girava attorno ad una trave che sembrava, esternamente, completamente intatta e di buona qualità. Ad un tratto si videro altri calabroni, non molti, quattro o cinque, svolazzare sempre attorno allo stesso posto. 
Il sole estivo scottava, si sudava, quegli insetti creavano una qualche apprensione. "Se pungono che succede?" Mi chiedeva il più giovane dei due lavoratori. 
"Meglio non farsi pungere e allontanarli." Rispondevo, ma capivo che qualche cosa bisognava approfondire. 

Il nido 
Decisi di vedere un pò da vicino quella trave che attirava l'attenzione dei calabroni. A terra c'era, nei pressi dell'appoggio sul muro, una gran quantità di segatura, anche fresca. Pensavo che era il risultato dei tagli con la motosega delle tavole, da parte degli operai, per renderle a misura adatta alla posa in opera. 
Ma così non era perchè i tagli avvenivano altrove, mi fu detto. 
Allora ordinai di sollevare la trave e vedere sull'appoggio che c'era. 
La meraviglia fu data dal fatto che essa era leggera, anzi leggerissima. La sollevò una sola persona anche senza sforzo. Alla fine si spezzò in due e mostrò tutto il suo interno. 
Nello spessore quasi non esisteva più legno. Il materiale era stato mangiato dai calabroni che vi avevano fatto il loro nido. Decine o centinaia di trafori attraversavano tutta la trave nella lunghezza con qualche buco rivolto verso l'esterno dai quali uscirono in grande quantità i calabroni che vi risiedevano, qualcuno rimase dentro e appariva morto. 

Una groviera 
La trave era una groviera. Fori del diametro di due o tre centimetri erano stati praticati da trapani naturali come i calabroni che, poi lo vidi su internet perchè feci un'apposita ricerca, stabiliscono i loro nidi nei legni delle travi con una certa facilità. 
In tanti anni di professione non l'avevo mai saputo. 
Si dovette cambiare, naturalmente, la trave, ma quello che più faceva riflettere era la stranezza del fatto. Praticamente dei calabroni possono far crollare un tetto e addirittura una casa se, nella sua struttura, esistono parti importanti in legno. Possono esserci delle vittime provocate da un animaletto così piccolo che fino ad allora conoscevo solo perchè, secondo la teoria del volo, non poteva e non doveva volare, così grosso e tozzo come è. 
Non sono riuscito a trovare le foto che feci di questa trave spezzata e di cui si vedeva come era ridotta nel suo spessore, ma appena possibile le inserirò in questa pagina.  

Un romanzo
Questa e altre storie simili sono raccontate in questo romanzo: Solo e pensoso.
 
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