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l'asino, il padrone e il figlio
E' difficile comportarsi in modo che tutti siano d'accordo. Una gustosa storiella che ricorda che non bisogna sempre ascoltare le critiche della gente. 
 


Un viaggio tranquilllo... 
Un giorno un contadino dovette iniziare un viaggetto con il suo asinello e suo figlio piccolo. Decise di mettersi lui, piuttosto anziano e stanco, in sella e lasciare il figlioletto camminare a piedi. 
 
...ma non troppo... 
Mentre così andavano avanti per la loro strada incontrarono un viandante che li guardava meravigliato. Questi si fermò e non potè più fare a meno di criticare la scelta del papà: 
- Ma come? lasci che tuo figlio piccolo vada a piedi mentre tu stai comodamente seduto in sella al tuo asino?! 
Il contadino scese dall'asino e fece salire suo figlio continuando il viaggio in questo modo. 

...anzi, per nulla... 
Dopo un pò incontrarono un altro viandante che, ugualmente ed un pò sorridendo, esprimeva la sua meraviglia. Guardò il signore che tirava l'asina per la cavezza e gli disse: 
- Certo che hai voglia davvero di stancarti inutilmente... non puoi salire anche tu in groppa all'animale? 
L'uomo fermò l'asino e si mise anche lui in sella insieme al figliolo. 

...e mai che una cosa andasse bene... 
Ma, appena dopo qualche chilometro, un altro viandante guardò i tre, l'asino e i suoi padroni, con una certa commiserazione per il primo e con grande disprezzo per i secondi. Anzi se la prese con il padre del piccolo apostrofandolo: 
- Non ti vergogni di sfruttare in questo modo un povero animale: in due in sella!...volete farlo morire? 
Il contadino e il figliolo scesero dalla groppa dell'asino e continuarono a piedi il loro viaggio. 

...anzi, nulla va mai bene. 
Ma non era ancora finita perchè incontrarono un altro viandante che li guardò ridendo e, con aria di scherno disse loro: 
- Siete un paio di stupidi... andate a piedi e l'asino viene con voi senza portare nulla! 



Quale insegnamento? 
Da questa semplice storiella, raccontatami da mia figlia di 10 anni (fu scritta da un saggio turco vissuto vari secoli fa), si possono trarre due insegnamenti o, se vogliamo, due conclusioni differenti e complementari: 
1) la prima è che non esiste un comportamento perfetto che soddisfi tutte le esigenze possibili; bisogna sempre e comunque operare delle scelte che portano a conseguenze anche tra loro contrastanti; 
2) la seconda è che se si ascoltano troppo gli altri e le loro critiche non saremo mai capaci di prendere delle decisioni di cui noi, in ogni caso, siamo i responsabili. 

 
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